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Il Papa in Spagna con i giovani e la questione educativa sul rispetto della vita.

2011-08-18

Una testimonianza dal fronte.

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Pubblichiamo volentieri la testimonianza ricevuta da Flora
Gualdani, http://www.zenit.org/article-27625?l=italian



Cara Redazione,

la stampa mondiale pare accorgersi che la Chiesa cattolica è
madre oltre che maestra su temi scottanti come l’aborto.
L’ambulatorio ostetrico è un
“confessionale” speciale e dopo oltre mezzo secolo di
esperienza posso testimoniare quanto è grande la potenza di
Gesù misericordioso, che scende con il cuore sulle nostre
miserie. Lo sguardo della trascendenza è davvero
l’unico farmaco capace di sanare il cuore di una donna ferita
dall’aborto. Dobbiamo capire che anche se tronchiamo il
futuro ad una creatura appena concepita, non facciamo altro che
restituirla al mittente. E Lui porterà comunque a compimento
quella persona, là dove un giorno o mille anni sono la
stessa cosa. Noi cristiani crediamo infatti nel Dio
dell’amore, che ha vinto la morte e che non lascia incompiute
le sue opere: prima o poi avverrà un incontro,
l’abbraccio. Ma la riconciliazione con quel figlio deve
cominciare adesso: sentirlo vivo, dargli un nome, sapere che ti sta
aspettando e che magari sta pregando per te: ti ama. Questo
è il cammino su cui ho accompagnato moltissime donne fino
alla guarigione, donne di ogni livello culturale. E’ un lungo
cammino, scandaloso per i bioeticisti del “personalismo
empirico”, ma che ci colma di speranza di fronte a tutti quei
germogli recisi, che nell’indifferenza morale e nel buio
della nostra civiltà si contano ormai come le stelle nel
cielo.

Sono altrettanto convinta però che i giovani, prima che di
assoluzione e misericordia, abbiano bisogno oggi di una profonda
formazione in materia: devono sapere esattamente cos’è
l’aborto e come le versioni farmacologiche rendono sempre
più incerto il suo confine con la contraccezione. Devono
sapere quante migliaia di piccole vite umane vengono sacrificate in
provetta. Devono sapere cos’è il peccato ed essere
responsabilizzati sulla grandezza del gesto sessuale. A Madrid
Benedetto XVI, sulla scia del suo predecessore, abbraccia i giovani
invitandoli ad una riflessione esigente. Andrè Frossard
diceva che la gioventù “si onora chiedendole
molto”, cioè somministrando nella carità la
verità tutta intera.

E’ noto che la maggior parte delle persone non parla di
queste cose in confessionale, spesso perché neppure conosce
la portata di certi comportamenti: quando ciò accade, la
grave responsabilità si sposta allora sopra chi aveva il
compito di informare e motivare (gli educatori). Prima che di
morale sessuale, si tratta di curare un’urgente
alfabetizzazione bioetica sui “fondamentali” del
magistero: in armonia tra fede, disciplina, scienza e cultura.
Soltanto così i nostri giovani potranno diventare, come
qualcuno ha detto, «veramente liberi e liberamente
veri».

Con stima.

Flora Gualdani, fondatrice dell’opera “Casa
Betlemme”, Arezzo.



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