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Categoria: Comunicati Stampa

Contro la Vita, la Salute e la Verità

Questo è un periodo in cui, nelle questioni “eticamente sensibili”, i difensori della vita si trovano a manifestare la loro opposizione in battaglie su molti fronti: dalla RU486 somministrata a gravidanza avanzata e senza obbligo di ricovero in ospedale, allo scandalo di un amministratore della Lombardia che esulta perché, dopo che qualche donna sconosciuta ha venduto i suoi ovuli e dopo che molti embrioni prodotti in provetta sono morti, sono nati due gemelli da fecondazione eterologa, alle difese puntuali degli obiettori di coscienza, fino al provvedimento di oggi. Sono battaglie da fare, ma tornando alla radice: la necessità di difendere ogni vita umana dal concepimento fino alla morte naturale, nessuna esclusa!

La legge 194 e la legge 40, permettendo l’uccisione degli embrioni e dei bambini non ancora nati, negano loro ogni dignità e li cancellano dalla realtà; la legge 219 del 2017 fa lo stesso per i malati gravi, suggerendone l’eliminazione.

Combattere contro le leggi ingiuste significa ribadire la realtà naturale e riaffermare per intero la verità sull’uomo

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Una Lettera a lungo attesa

Il 22 settembre scorso la Congregazione per la dottrina della Fede ha pubblicato la lettera Samaritanus bonus sulla cura delle persone nelle fasi critiche e terminali della vita. Il Comitato Verità e Vita esprime il proprio compiacimento e la propria gratitudine per un documento che si segnala per la chiarezza e la completezza nel riaffermare come «insegnamento definitivo» l’illiceità dell’eutanasia e del suicidio assistito, sollecitando, nel contempo, tutti gli uomini di buona volontà a un’azione decisa verso l’accompagnamento competente e la cura di ogni vita umana che sperimenti la malattia, il dolore e la morte.

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Il Covid19 blocca il mercato dei bimbi

La vicenda dei bambini generati in Ucraina con l’utero in affitto suscita sentimenti di pietà e tenerezza e desiderio di attivarsi in qualche modo per permettere loro una vita felice; fa indignare la scoperta che i bambini sono tenuti lontano dalle donne che li hanno portati in grembo e partoriti e che potrebbero tenerli in braccio ed allattarli: non si può permetterlo, diventerebbe impossibile consegnarli alle coppie che li hanno commissionati! Come siamo giunti a questa abiezione?

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Morte e vita a duello

Molti sono rimasti scandalizzati dalla notizia che, nei Paesi Bassi, i medici di base siano stati invitati dalle autorità sanitarie a contattare i pazienti anziani per far loro sottoscrivere una dichiarazione di rifiuto della ventilazione in terapia intensiva in caso di ricovero in ospedale per Covid-19. A dire il vero, non è una novità: già nel 2003 – quasi 20 anni fa – il Comitato Nazionale di Bioetica segnalava la prassi di un celebre ospedale londinese che, nel ricoverare pazienti al di là della soglia dei 75 anni, proponeva la firma di dichiarazioni di rinuncia a terapia di sostegno vitale…

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Un altro passo verso l’eutanasia legale: Gli anziani non si ammalino di coronavirus!

La SIAARTI, la Società Scientifica di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva, ha emanato delle Raccomandazioni di etica clinica dirette agli operatori correlate all’emergenza creata dal Covid-19. In nome della “straordinarietà della situazione” e della possibile insufficienza dei posti-letto, si propone brutalmente di non permettere l’ingresso in Terapia Intensiva di anziani affetti dal virus, soprattutto se già portatori di altre patologie o in condizioni precarie, nonché di interrompere la Terapia intensiva in atto nei loro confronti, anche se ancora utile; azioni da porre in essere anche in presenza di altri posti-letto disponibili, per riservarli ad eventuali altri pazienti più giovani.

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La Corte Costituzionale e i sedicenti “Paletti”: Follie già viste

COMUNICATO STAMPA 218
La motivazione depositata dalla Corte Costituzionale sulla sentenza nel caso Cappato – Antoniani conferma i peggiori timori di quanti, all’indomani della sciagurata ordinanza del settembre 2018, avevano denunciato una grave minaccia per la tutela giuridica del debole ed un violento attentato alla dignità della classe medica.

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Giovannino: non e’ stato il primo e, purtroppo, non sara’ l’ultimo

COMUNICATO STAMPA 217
Del “dettaglio” della modalità del concepimento di Giovannino non si è parlato più di tanto, evidentemente considerato insignificante sia dai media che dall’opinione pubblica.
E invece la questione principale sta proprio in quel “dettaglio”, e per due ragioni:
1) l’abbandono è frutto della stessa logica del “forte desiderio” : lo voglio, non  riuscito bene, lo scarto perché non è il prodotto che desideravo;
2) la malattia di Giovannino potrebbe essere proprio la conseguenza della tecnica con cui è stato concepito, non importa se omologa o eterologa…

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