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L’aborto è sempre un omicidio. Anche se avviene nell’utero materno.

2010-04-27

Proponiamo un Comunicato stampa di Due Minuti per la Vita

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L’Associazione Due minuti per la vita si unisce al giusto coro
di condanne, provenienti da personalità politiche ed
ecclesiastiche nei confronti dell’episodio verificatosi a Rossano,
in provincia di Cosenza, dove – secondo quanto si apprende
dagli organi di stampa – un neonato di ventidue settimane
è stato lasciato agonizzante in ospedale per diverse ore,
fino all’avvenut o decesso , in seguito ad un parto prematuro
indotto al fine di provocare la morte del bambino malformato.

Mentre si auspica il celere ed efficace intervento
dell’autorità giudiziaria non si può omettere di
ricordare la drammatica verità che l’aborto
costituisce sempre un omicidio
, anche quando la
vittima è “invisibile” perché di pochi
giorni o poche settimane.

L’Associazione intende squarciare con forza il velo di ipocrisia
che già viene steso sulla vicenda con l’unica preoccupazione
di “verificare che la legge sia stata rispettata”,
attribuendo la gravità del gesto al fatto che il neonato sia
stato lasciato morire su un tavolo di ospedale. Ma quale differenza
intercorre tra un bambino ucciso nell’utero materno e un bambino,
della stessa età, lasciato morire in un locale ospedaliero?
La dignità di una persona dipende forse dal luogo in cui si
trova?

La gravità della vicenda non deve
– a meno di non voler abbracciare un patetico strabismo
perbenista – essere commisurata al luogo in cui
è avvenuta
ma deriva dal fatto abortivo in sé,
considerato nella sua reale portata, che rappresenta un’uccisione
cosciente e deliberata di una persona innocente ed
indifesa.
Uccisione, anche con intenti eugenetici, che nel
nostro paese è resa lecita dal 1978, in seguito
all’approvazione della legge 194.

Se infatti, formalmente, la legge 194 prevede che «
quando sussiste la possibilità di vita autonoma del
feto
[…] il medico che esegue l’intervento deve
adottare ogni misura idonea a salvaguardare la vita del feto

» (art. 7) è innegabile che quanto successo nel C
osentino non costituisce un fulmine a ciel sereno nel panorama
italiano, in cui tutt o lo spirito e l’ideologia della
legge abortista – che in Italia ha già provocato oltre
cinque milioni di bambini uccisi – è nel senso di un
radicale odium vitae , laddove la madre diventa la
detentrice di un vero e proprio potere di vita e di morte
sulla creatura che vive dentro di lei.

L’aborto è sempre un omicidio , indipendentemente dal
l’età gestazionale e dal luogo in cui avviene . Solo
ripartendo da questa verità si potrà combattere e
contrastare la « cultura della morte » che
impera nel nostro paese da oltre trent’anni.

Associazione Due minuti per la vita

Casella postale 299 – 10121 Torino

www.dueminutiperlavita.info

info@dueminutiperlavita.org






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