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Tu chiamala se vuoi Pontificia Accademia per la Vita…

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COMUNICATO STAMPA 221

La Nota sull’aborto farmacologico, diramata dalla Pontifica Accademia Pro Vita il giorno 14 agosto 2020 (link), dimostra il grave disorientamento di una buona parte del mondo pro vita che, pur animata della miglior intenzioni, si oppone alla mentalità abortista di fatto legittimandola. Il richiamo, contenuto nella Nota, alle parti buone della Legge 194, infatti, non tiene nella minima considerazione il dato oggettivo e chiaro e letterale che la 194 tutela la maternità solo ed esclusivamente quale possibilità della donna di realizzare se stessa, non come protezione della vita nascente né come percorso da inscrivere in una vita di coppia o familiare.

La logica abortista punta proprio sull’acquisizione della nascita del concepito come scelta della madre e non fenomeno naturale di accoglienza e responsabilità verso una soggetto indifeso: per il concepito, essere umano come noi, vivere non è un’opzione ma un diritto la privazione del quale costituisce un atto di barbarie che non può e non deve essere considerato neppure in via di possibilità ipotetica. Nell’appello ad una “civiltà condivisa”, la PAV auspica una sintesi tra due mentalità antitetiche e che si fondano su piani diversi: una prima, di tutela della vita dal concepimento alla morte naturale, non ammette che dell’uomo decidano altri uomini, più forti; una seconda valuta invece la possibilità che l’uomo sopprima l’uomo innocente, in un numero più o meno ampio di casi e ipotesi. Sostenere le “parti buone” della 194 equivale a sostenere, per implicito, la mentalità della scelta sulla vita dell’uomo con l’inaccettabile esito di sposare appieno l’antropologia che sta alla base dell’aborto: contro questa antropologia e tutte le sue nefaste conseguenze il Comitato Verità e Vita si impegna e si impegnerà sempre con chiarezza, affinché il più debole e innocente tra gli esseri umani trovi sempre accoglienza e protezione.

A tal scopo si invita alla lettura attenta della disamina delle linee guida proposta dal Ministero della Salute a questo link.

La Nota sull’aborto farmacologico, diramata dalla Pontifica Accademia Pro Vita il giorno 14 agosto 2020 (link), dimostra il grave disorientamento di una buona parte del mondo pro vita che, pur animata della miglior intenzioni, si oppone alla mentalità abortista di fatto legittimandola. Il richiamo, contenuto nella Nota, alle parti buone della Legge 194, infatti, non tiene nella minima considerazione il dato oggettivo e chiaro e letterale che la 194 tutela la maternità solo ed esclusivamente quale possibilità della donna di realizzare se stessa, non come protezione della vita nascente né come percorso da inscrivere in una vita di coppia o familiare.

La logica abortista punta proprio sull’acquisizione della nascita del concepito come scelta della madre e non fenomeno naturale di accoglienza e responsabilità verso una soggetto indifeso: per il concepito, essere umano come noi, vivere non è un’opzione ma un diritto la privazione del quale costituisce un atto di barbarie che non può e non deve essere considerato neppure in via di possibilità ipotetica. Nell’appello ad una “civiltà condivisa”, la PAV auspica una sintesi tra due mentalità antitetiche e che si fondano su piani diversi: una prima, di tutela della vita dal concepimento alla morte naturale, non ammette che dell’uomo decidano altri uomini, più forti; una seconda valuta invece la possibilità che l’uomo sopprima l’uomo innocente, in un numero più o meno ampio di casi e ipotesi. Sostenere le “parti buone” della 194 equivale a sostenere, per implicito, la mentalità della scelta sulla vita dell’uomo con l’inaccettabile esito di sposare appieno l’antropologia che sta alla base dell’aborto: contro questa antropologia e tutte le sue nefaste conseguenze il Comitato Verità e Vita si impegna e si impegnerà sempre con chiarezza, affinché il più debole e innocente tra gli esseri umani trovi sempre accoglienza e protezione.

A tal scopo si invita alla lettura attenta della disamina delle linee guida proposta dal Ministero della Salute a questo link.

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