
Cronaca di una obiezione di coscienza
Il fatto accaduto dimostra anche una grave irragionevolezza e
una pacchiana ipocrisia
Venerdì scorso alle quattro di
pomeriggio “una
cinquantina di donne e uomini ha denunciato pubblicamente la
farmacia Sant’Antonio in Via Massarenti a Bologna,
perché non vende la pillola del giorno dopo. Con
un’azione simbolica il gruppo ha rovesciato del polistirolo a
forma di pillole all’ingresso della farmacia e ha esposto un
striscione dove c’era scritto “Fuori i nostri
corpi dal vostro controllo” , ha distribuito alcuni
volantini e applicato alle vetrate della farmacia degli adesivi che
dicevano “Boicotta chi decide per Te!” . Da
segnalare la reazione violenta del responsabile della farmacia che
è uscito urlando, insultando i manifestanti e scagliandosi
contro una ragazza, cercando di strapparle il
megafono”.
Ecco quanto si legge nel sito del gruppo protagonista della
vicenda, cioè www.globalproject..info/art-15251.html (
toglere il doppio punto per utilizzare il link). Sembrerebbe
che il fatto sia una denuncia pubblica e un atto di eroismo
civico.
A questo proposito è utile ricordare – perché
sembra che si sia perso ogni buon senso civico – che le
denuncie si fanno all’autorità di pubblica sicurezza e
alla magistratura, e non occupando luoghi pubblici, invadendo e
imbrattando la proprietà privata e interrompendo un servizio
di carattere pubblico come è una farmacia.
Il fatto accaduto dimostra anche una
grave irragionevolezza e una pacchiana ipocrisia:
gli occupanti invocavano la libertà di commercio della
pillola del giorno dopo sulla base dell’autonomia di disporre
del proprio corpo del tipo “il corpo è mio e ne faccio
quello che voglio” e allo stesso tempo calpestavano la
libertà dei clienti della farmacia, ai quali è stato
impedito l’ingresso per più di un’ora, e la
libertà professionale dei farmacisti, i quali non sono
semplici rivenditori di prodotti chimici, ma professionisti
chiamati ad agire secondo “scienza e coscienza”. Se gli
occupanti vogliono fare del loro corpo quello che più gli
piace facciano pure, ma non pretendano di ottenere con la violenza
e simili manifestazioni la cooperazione di chi sulla base di dati
medico-scientifici e professionali è profondamente
contrario: se così fosse violenterebbero la libertà
personale e professionale di coloro che esercitano un servizio
sanitario.
Grande amarezza suscita quest’episodio di violenza
perché le forze dell’ordine intervenute si sono
limitate a proteggere i farmacisti, ma non hanno provveduto
né a allontanare il gruppo né a garantire il regolare
esercizio del presidio sanitario della farmacia. Sorge
perciò naturale il timore di non essere più difesi
all’interno delle proprie mura.
È molto verosimile che il fatto di via Massarenti abbia uno
scopo intimidatorio: hanno voluto colpire una farmacia per
“educare” centinaia di farmacisti. Questa è la
strategia del terrore! Reclamizzata con toni euforici e deliranti
dal sito citato prima.
Ma ritorniamo alla ragione e chiediamoci cos’è la
cosiddetta “pillola del giorno dopo” o
“Norlevo” e chi cura? Quali sono i suoi effetti
terapeutici? Non cura nessuno e non
ha nessun effetto terapeutico, a meno che non si
vogliano considerare il concepimento e la gravidanza delle
malattie. Ma allora all’origine dell’esistenza di
ognuno di noi ci sarebbe una malattia! Che assurdità!
Il Norlevo, quindi, non è un
farmaco. Perciò non si può invocare
il diritto alla salute per ottenerne la commercializzazione, e a
maggior ragione è doverosa
l’obiezione di coscienza.
GC