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Tempi duri per il concepito. La ginecologa cattolica Patrizia Vergani difende la legge 194: è meglio dell’aborto clandestino

Comunicato Stampa N. 27

Il Comitato Verità e Vita prende atto con dolore e sconcerto delle dichiarazioni rilasciate dalla ginecologa Patrizia Vergani alla rivista cattolica Tempi, vicina a Comunione e Liberazione.

La Vergani – che ha una lunga storia di impegno professionale e umano a favore della vita nascente – in un’intervista apparsa sul numero del 15 novembre 2007 di Tempi ha fra l’altro detto:

Domanda della giornalista: “E oggi cambierebbe la 194, la legge sull’aborto? Risposta: “No. Penso invece che dovrebbe essere rispettata e applicata di più, con tutta quella parte di sostegno a chi decide di non abortire. La 194 non afferma l’aborto come bene, ma come esigenza di alcune donne che si trovano in una condizione particolare da cui non riescono a uscire: penso che non sia giusto penalizzarle e quindi va bene la legge, ma ritengo sbagliato presentare l’aborto come un valore. Non ho mai abortito, non vorrei che le mie figlie lo facessero e neppure le mie pazienti, ma non bisogna toccare una legge che ha tolto dal sommerso e dallo sfruttamento un gesto estremo e tanto doloroso per le donne.”

Parole gravissime, che contengono il concentrato del pensiero abortista, che i pro life hanno combattuto fin dall’inizio: l’apologia della 194 come legge che evita l’aborto clandestino, come “male minore”, e come legge che tutto sommato deve solo essere applicata meglio.
Parole gravissime, che confermano i timori più volte espressi da Verità e Vita.
C’è in giro una gran brutta aria in vista del trentennale della 194, che rischia di vedere in campo queste due uniche posizioni: gli abortisti, che difendono la legge sull’aborto.
E gli ex-antiabortisti, che allo stesso modo difendono la legge sull’aborto. In mezzo, 5 milioni di esseri umani innocenti uccisi in trent’anni, che non interessano più nemmeno alle ginecologhe cattoliche.
Da segnalare anche che la stessa rivista Tempi ha pubblicato l’intervista senza sentire nemmeno il bisogno di spiegare ai lettori che quelle parole sono in contrasto con la legge naturale, il buon senso, e la dottrina cattolica.
Curiosa schizofrenia di un mondo cattolico che magari esalta Benedetto XVI – giustamente – ma poi non ne segue coerentemente il magistero in materia morale.
Davvero “Tempi duri” per i concepiti di essere umano.

Per il Comitato Verità e Vita
Il Presidente Mario Palmaro

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