
Marcia per la Vita: il patrocinio di Roma capitale e la partecipazione di medici e farmacisti cattolici (di Federico Catani) Continua a crescere giorno dopo giorno il numero delle adesioni alla seconda Marcia Nazionale della Vita del 13 maggio prossi
Tratto da
Corrispondenza Romana.
Continua a crescere giorno dopo giorno il numero delle adesioni
alla seconda Marcia Nazionale della Vita del 13 maggio prossimo a
Roma. Tra le ultime novità, in campo ecclesiale va segnalato
il messaggio di approvazione e incoraggiamento per
l’iniziativa dell’arcivescovo di Milano, il cardinale
Angelo Scola. Degne di nota sono anche le adesioni di gruppi come
l’Unitalsi, l’Associazione Medici Cattolici Italiani e
l’Unione Cattolica Farmacisti Italiani. L’Unitalsi
porterà a Roma i propri malati, testimoniando così,
contro ogni tentativo di introdurre nel nostro sistema giuridico
l’eutanasia, che la vita va difesa sempre, anche nei momenti
più difficili, quando il dolore prostra fisicamente la
persona.
Molti medici e farmacisti cattolici, invece, sfileranno dal
Colosseo a Castel Sant’Angelo in camice bianco, mettendo in
risalto che la medicina è fatta per guarire e non per
uccidere. Di fronte alla diffusione di pillole abortive di ogni
genere, la presenza del mondo della sanità
contribuirà a ribadire che la vita è un bene
indisponibile e che ogni medico, osservando il sempre valido
giuramento di Ippocrate, ha il dovere di salvare la vita umana e
non di procurare la morte, né tantomeno di somministrare
sostanze chimiche che possano provocare l’aborto.
Sul versante istituzionale, il Comitato organizzatore della Marcia
per la Vita ha ottenuto per l’evento il patrocinio di Roma
Capitale. Lo stesso sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha assicurato
la sua partecipazione. Significativa è stata inoltre
l’adesione dei deputati e senatori aderenti
all’“Associazione Intergruppo parlamentare per il
valore della vita”, promossa dal senatore Stefano De
Lillo.
La Marcia si preannuncia quindi una manifestazione della massima
importanza, che probabilmente sarà decisiva per il mondo
pro-life italiano e segnerà il punto di non ritorno dopo
decenni fatti di compromessi e di timori. Anche l’Italia
avrà la sua grande mobilitazione di piazza contro la
legislazione abortista, segno di un popolo che non si arrende e non
si rassegna all’iniqua legge 194 e che vuole testimoniare di
fronte a Dio e alla storia che quella norma non lo rappresenta,
essendo frutto di una distorta concezione della democrazia.
Di una democrazia che, avendo perso ogni riferimento a qualsiasi
valore e alla legge naturale, è diventata «un
totalitarismo aperto o subdolo», come ebbe a dire il beato
papa Giovanni Paolo II. Proprio per opporsi a quella che
l’allora cardinale Ratzinger definì «dittatura
del relativismo» e per riaffermare la centralità di
quei valori che papa Benedetto XVI chiama «non
negoziabili» ‒ tra i quali la difesa della vita dal
concepimento alla morte naturale ‒ la Marcia del 13 maggio,
pur essendo di iniziativa laica, trarrà forza dalla
preghiera.
Tra le celebrazioni religiose legate all’evento, va segnalata
l’adorazione eucaristica in riparazione del crimine
dell’aborto, che si svolgerà dalle 21 alle 22,30 del
12 maggio presso la Basilica di Santa Maria Maggiore e verrà
presieduta dal cardinale Raymond Leo Burke, Prefetto del Supremo
Tribunale della Segnatura Apostolica.
Domenica 13 maggio, invece, al termine della Marcia, nella Basilica
di San Pietro il cardinale Angelo Comastri, Vicario del Papa per la
Città del Vaticano, celebrerà una Santa Messa per i
partecipanti che desidereranno prendervi parte. Inoltre, nello
stesso giorno, padre Alessandro Apollonio, dei Francescani
dell’Immacolata, celebrerà una Messa in rito antico
nella Basilica dei Santi Giovanni e Paolo, alle ore 7,45, mentre
padre Serafino Lanzetta, del medesimo ordine religioso,
celebrerà, sempre more antiquo, nella chiesa di Santa Maria
Annunziata in Borgo, verso le ore 12,30. (Federico Catani)