
Giovani per la Vita
La vita umana una meraviglia da accogliere e difendere
Si è tenuto dal 25 al 27 aprile 2008 il Seminario
regionale dei giovani di FederVita con tre giorni di intensa
formazione, di esperienza forte di amicizia e di studio “ a
tappe forzate” con ben 7 ore al giorno di relazioni,
dibattito e lavori di gruppo.
Tre le idee guida del seminario:
– Nessuno di noi nasce per caso e vive per caso, ma è un
progetto di amore, uno sguardo verso il futuro, un bisogno
dell’uomo di essere fecondo per poter avere un futuro
– Il diritto alla vita è un diritto inviolabile, è il
1° diritto umano e comporta il riconoscimento della persona
umana fin concepimento
– La procreazione è un impegno ed una responsabilità
sociale che deve rispettare sempre nel modo e nei tempi la
dignità della persona, bene inviolabile, da difendere da
ogni tentativo di manipolazione
I partecipanti provenienti da tutto il Piemonte sono stati una
cinquantina di cui 30 giovani che hanno rinunciato al
“ponte” e quindi al mare ed a vacanze con amici per
ritrovare il senso del valore della vita, della propria vita
innanzi tutto e di quella degli altri: solo se amiamo davvero noi
stessi possiamo scoprire il valore degli altri.
L’èquipe di formazione era formata da una staff di 5
esperti: relatori padre Giorgio Maria Carbone, domenicano, esperto
internazionale in bioetica, il dott. Giacomo Rocchi, magistrato di
Firenze, esperto in biodiritto, Giuseppe Garrone, presidente della
FederVita Piemonte e Valle d’Aosta, da 30 anni testimone pro
life e operatore salva-vita, ideatore della “ruota” e
del numero verde SOS VITA 800.13.000 che 24 ore su 24 è
pronto a intervenire per prevenire gesti disperati di chi è
lasciata sola (la donna-madre) nel momento più delicato
della sua vita ed è tentata di abortire, di abbandonare il
proprio piccolo in un cassonetto, sul ciglio di una strada come la
cronaca ci riporta con troppo frequenza; Giovanni Ceroni di Biella
responsabile regionale dei Giovani, M. Paola Tripoli, e Direttore
del Seminario ed esperta in bioetica ed educazione.
– Nessuno di noi nasce per caso e vive per caso, ma è un
progetto di amore, uno sguardo verso il futuro, un bisogno
dell’uomo di essere fecondo per poter avere un futuro
E’ stato per alcuni una scoperta affascinante: Se non sono
nato per caso vuol dire che c’è un progetto su di me:
un progetto dei genitori, un progetto di Dio. Un progetto che
presuppone un’educazione ai valori morali e sociali, un
diritto all’educazione come accompagnamento fondamentale alla
crescita umana: l’uomo è un “composto”
assai complesso di elementi biologici (aspetti fisici) e di
elementi non materiali come gli affetti, le emozioni, i sentimenti,
le relazioni (aspetti culturali e psicologici) , valori e
spiritualità (aspetti religiosi).
Chi ha 18, 20 anni sa di essere un esploratore alla ricerca di un
senso pieno della vita.
– Il diritto alla vita è un diritto inviolabile, è il
1° diritto umano e comporta il riconoscimento della persona
umana fin concepimento
Quando si diventa persona umana, quando si assume la
“dignità di uomo”? Ci sono due trappole
micidiali, è stato detto nelle relazioni e nei dibattiti: la
trappola del linguaggio, con l’invenzione del pre-embrione
che non è ancora persona e la trappola della
fecondità come produzione programmata e selettiva
dell’uomo in nome della “qualità della vita e
del benessere”.
La prova che la cultura del figlio come prodotto da ordinare e da
selezionare è un attacco mortale alla dignità della
persona talmente forte che è riuscita ad abolire persino il
nome: non si parla mai nella legislazione italiana legge 194/1978
(legge sull’aborto) e legge 40/2004 (legge sulla fecondazione
artificiale) di bimbo, di figlio, di madre, di padre.
Peggio ancora nella legislazione europea e degli USA: il cucciolo
d’uomo è diventato “prodotto del
concepimento”, “embrione”, il padre è
diventato donatore di liquido seminale con il boom delle banche del
seme acquistabili on line, la madre e diventata la donna che
può essere anche “noleggiata” con il suo utero
per avere un figlio con la fecondazione artificiale. Non solo ma si
nega anche il diritto ad avere due genitori: padre e madre
sostituendoli come nella Spagna di Zapatero con il genitore A e il
genitore B che possono essere dello stesso sesso o uno solo.
– La procreazione è un impegno ed una responsabilità
sociale che deve rispettare sempre nel modo e nei tempi la
dignità della persona, bene inviolabile, da difendere da
ogni tentativo di manipolazione
Parlare ai giovani significa far scoprire loro il valore della
sessualità come capacità di dono, di relazioni
significative, di un progetto di vita in cui uomo e donna sono
complementari e sono fecondi nella misura in cui sanno rispettarsi,
accogliersi, ascoltarsi, crescere insieme armonizzando valori ed
esigenze etiche, sociali, relazionali, affettive.
Si tratta di unire e di ricomporre ciò che la falsa idea di
progresso e di scienza ha separato, come la rivoluzione sessuale
insegna. Separazione:
• della sessualità dalla famiglia (sesso libero da
vincoli matrimoniali)
• della famiglia dalla fecondità ( la “salute
riproduttiva” è indipendente dall’esser coppia
e/o famiglia)
• della sessualità dalla procreazione/riproduzione
(sesso libero da rischi di gravidanza )
• della riproduzione dalla sessualità (riproduzione in
laboratorio, artificiale, medicalmente assistita)
• della genitorialità dalla diversità di genere
( i figli di omosessuali)
Ci siamo lasciati con alcune domande che “giriamo al
lettore”:
• La scienza è sempre sinonimo di progresso? O dipende
dall’idea che si ha di “progresso”, ci può
essere vero progresso senza il riconoscimento e rispetto della
dignità della persona e della vita?
• Il figlio è un diritto o un dono relazionale?
E’ lecito negare per legge il diritto ai genitori di genere
complementare: di un padre e di una madre?
• E’ lecito degradare l’uomo a prodotto biologico
da produrre in provetta? Il diritto di vita e di morte è
nelle mani dell’uomo o di Dio? Se il tasso di
mortalità naturale o procurata di 100 embrioni prodotti in
provetta è del 92% è lecito ucciderne 92 per avere 8
bimbi in braccio alla madre?
Infine un grazie particolare per il sostegno al Centro Servizi
Cuneo Solidale attento verso il volontariato, senza pregiudizi ed a
quei CSV (Asti, Alessandria, e VSSP di Torino) che non hanno negato
il sostegno e la collaborazione preziosa: abbiamo costruito insieme
un tratto del cammino di speranza che i giovani cercano con
passione.
Maria Paola Tripoli
Direttore del Seminario.