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E’ morto il cardinal Trujillo, coraggioso avversario della fivet e dell’aborto

Comunicato Stampa N. 44

Il Comitato Verità e Vita ha accolto con profonda sofferenza la notizia della morte del Cardinale Alfonso López Trujillo, coraggioso difensore della famiglia e della vita. Trujillo ha saputo come pochi mantenere sempre unito questo binomio inscindibile, con il coraggio della verità tutta intera, anche quando il silenzio intorno a Lui era assordante.

In tutti questi anni, il Cardinal Trujillo ha avuto il merito straordinario di non scendere mai a compromessi, in particolare in merito al giudizio sulla fecondazione extracorporea, convinto della necessità di affermare sempre che la persona umana ha il diritto indiscutibile ad una famiglia autentica, e insieme il diritto a essere generato in modo veramente ‘naturale’. Nel documento del Pontificio Consiglio per la Famiglia del giugno 2006, intitolato “Famiglia e procreazione umana”, Trujillo affermava: “All’essere umano in quanto persona dotata di dignità, spetta essere generato e non prodotto, venire alla vita non in virtù di un processo artificiale, ma di un atto umano nel senso pieno del termine: l’unione tra un uomo e una donna, ordinata per sua stessa natura ad essere ispirata dall’amore” (n° 15).

Le sue denunce coraggiose contro quella che aveva definito ‘la congiura internazionale contro la vita’ sono state costanti e forti. Per Lui il dialogo era sempre possibile, purchè si partisse dal rispetto della Verità.

Il Cardinal Trujillo è stato anche un fermo ed esplicito avversario dell’aborto e della sua legalizzazione, riaffermando sempre la necessità che esso sia punito come delitto, in tempi in cui da più parti si teorizza la necessità di abolire ogni sanzione penale per l’aborto volontario. Nel suo “Famiglia e procreazione umana” Trujillo aveva scritto: “Oggi si pretende di banalizzare in qualche modo l’aborto con il pretesto che l’autorità non deve penalizzare questo delitto abominevole. Essere su questa linea significa ridurre o negare che il delitto, per il fatto stesso di esserlo, richiede una pena. Non è concepibile che un delitto possa restare impunito.” (n. 23).

Il Comitato Verità e Vita si impegna a coltivare la memoria e a tenere vivo il pensiero
di questo uomo giusto.

Per il Comitato Verità e Vita
Il Presidente
Mario Palmaro

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