
Appello importante – “Sono vecchio, non ce la faccio più”
Appello disperato di Romano Magrini, 76 anni, il padre di
Cristina, 43 anni, in coma dal novembre 1981.
Ci sembra
doveroso pubblicare questo importante appello affinchè alla
lotta contro il male della cultura eutanasica, si faccia fronte
anche con un’azione concreta.
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«In
aprile ho compiuto 76 anni e l’aiuto che riesco a dare a mia
figlia diminuisce di giorno in giorno. Sono molto preoccupato
poiché sento di non farcela più. Vi prego,
aiutatemi!». E’ un appello disperato quello di
Romano Magrini, il padre di Cristina, 43 anni, in coma dal novembre
1981. Vive con lei dal 1991 a Sarzana, in provincia di La Spezia,
dopo avere abitato per qualche anno a Pioppe di Salvaro (Grizzana
Morandi).
Un anno dopo, tragedia nella tragedia, ha dovuto affrontare anche
la scomparsa della moglie Maria Franca stroncata da un male
incurabile. Il drammatico appello che Romano lancia è senza
precedenti e sembra dettato dalle volontà testamentari.
«Da
troppo anni — confida — faccio finta di
stare bene per tirare avanti la baracca, ma ora mi rendo conto di
essere giunto al capolinea. Sono un vecchio. Cristina la cambiavo
durante la notte tre volte, adesso fatico a farlo due volte
perché le forze mi stanno abbandonando».
Il pesante fardello viene alleggerito durante il giorno grazie alla
presenza per quattro ore di una assistente assegnata dalla
fondazione della Cassa di Risparmio di La Spezia e dall’opera
del personale dell’Ausl e dei volontari del posto. Magrini
rilancia il suo vecchio sogno, quello di ritornare a Bologna,
città nella quale sono nati padre e figlia e dove, quasi 28
anni fa, è avvenuto l’incidente stradale
all’uscita da un istituto di ragioneria di Cristina, che
allora aveva 15 anni.
«Ultimamente —
afferma Romano
— ho
acquistato un mini appartamento vicino alla clinica Santa Viola
dove vorrei trasferire Cristina. E’ un luogo di cura e di
assistenza che mi piace, ma, ribadisco, non posso pretendere che il
personale della clinica venga impegnato diverse ore al giorno e
sera per alimentarla con i frullati. Bisognerebbe organizzare dei
volontari i quali, dopo avere imparato la facile tecnica della
deglutizione, dovrebbero alternarsi nella camera secondo precisi
turni. E’ un progetto da attuare con la massima urgenza
perché potrei mancare da un momento
all’altro».
Un precedente appello lanciato qualche mese fa dal padre in
difficoltà non è caduto nel nulla: alcuni bolognesi hanno
avviato una sottoscrizione attraverso un conto corrente attivato
nell’agenzia della Carisbo di via Emilia Ponente 152 diretta
da Simona Giovanelli e in tutte le filiali della Provincia. Ma la
raccolta di fondi da utilizzare per un eventuale rimborso spese ai
volontari sta procedendo a rilento.
INTANTO entra in scena a Bologna l’associazione volontari
anziani e disabili (Avad) coordinata da Giuseppe Mezzadri.
«Siamo in
contatto con Romano Magrini — dice il presidente — e
questa volta l’abbiamo sentito davvero esausto. Stiamo
impegnandoci per trovare nelle parrocchie alcuni giovani e scout in
grado di assicurare l’assistenza a Cristina. Il nostro
organismo cercherà di dare il massimo in questa ricerca. Chi
è interessato può contattarci al numero telefonico 051
532205».
Sarà forse l’occasione per dare una concreta risposta al
desiderio di un vecchio e disperato papà, intenzionato a
ritornare nella città che ama.
Tratto da http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/bologna/2009/09/06/227964-padre_cristina_coma_anni.shtml