
The DAT After – Episodio III: A cosa serve l’amministratore di sostegno
2011-04-8
Comunicato Stampa N. 106
“ La legge sulle DAT è una buona legge. Come la legge 40 sulla fecondazione artificiale, e come la legge 194 sull’aborto”. Sono in molti, all’interno del mondo cattolico e delle associazioni pro-life, a pensare che la legge sulle dichiarazioni anticipate sia un provvedimento necessario per impedire svariate forme di eutanasia. Fatta salva la buona fede di molti, purtroppo questa tesi è gravemente erronea. Verità e Vita ha spiegato da anni, con analisi molto dettagliate, perché questa legge va nella direzione opposta alla difesa del diritto alla vita. Per dimostrarlo, abbiamo preparato una sorta di fiction a puntate – “ The DAT After ” – che affronta ogni volta un caso diverso, partendo da una simulazione: che la legge in discussione sia stata effettivamente approvata e sia diventata una legge dello Stato italiano. Queste storie dimostrano che, purtroppo, la legalizzazione delle DAT è una trappola colossale. A scriverle non è stato un filosofo o un teorico del diritto, ma un magistrato, che conosce molto bene il diritto così com’è e come esso viene applicato nelle nostre aule giudiziarie. Speriamo che la lettura di questi brevi racconti possa aprire gli occhi a molte persone. “
Mario Palmaro – Presidente del Comitato Verità e Vita
A COSA SERVE L’AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO?
di Giacomo Rocchi
Il caso:
Poco tempo fa ha fatto scalpore un decreto del Giudice tutelare di Firenze che ha autorizzato l’amministratore di sostegno di una persona attualmente capace di intendere e di volere di rifiutare terapie e cure quando l’assistito si troverà in condizione di incapacità.
Si è detto: i Giudici si arrogano un potere che la legge non dà loro! La legge sulle dichiarazioni anticipate di trattamento risolverà anche questa questione!
Cosa succederà con la nuova legge?
L’amministratore di sostegno cui è attribuita la rappresentanza dell’assistito in ordine alle situazioni di carattere sanitario potrà rifiutare tutte le terapie e cure (allo stesso modo del tutore o dei genitori del figlio minore): il suo rifiuto sarà efficace, anche se porterà a morte l’assistito.
Motivazione giuridica.
Il potere dell’amministratore di sostegno è previsto (con gli stessi poteri del tutore) dall’articolo 2 comma 6 del progetto di legge.
Perché tanto scandalo per quanto deciso a Firenze? Forse per nascondere che la legge autorizza esattamente la stessa cosa?
Comitato Verità e Vita