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Antonella e moratoria aborto – Comitato Verità e Vita


Antonella e moratoria aborto

Lettera pubblicata dal Foglio il 10 gennaio 2008.
L’argomento è l’iniziativa presa da Giuliano Ferrara sulla moratoria contro l’aborto.

«Carissimo direttore, mi chiamo Antonella … e le scrivo a proposito della sua iniziativa sull’aborto. Premetto che ho già avuto occasione di scriverle, circa due anni fa, raccontando la mia tristissima esperienza di aborto della quale si era occupato in un articolo Francesco Agnoli. Le assicuro che in silenzio e molte volte sbigottita assisto alle dichiarazioni di chi oggi ad oltre 30 anni dall’approvazione della legge 194 teme sia modificata, e mi domando nella solitudine della mia casa dove manca il secondo dei miei due figli, se davvero i politici, gli intellettuali e tutti coloro che sentono di dover dire qualcosa sull’argomento, abbiano mai percorso fisicamente il percorso di una donna che è incinta senza averlo desiderato, che magari ha solo bisogno di essere aiutata a superare la solitudine e le difficoltà contingenti, per giungere alla decisione di tenere la propria creatura e quindi di evitare di sottoporre il proprio bambino e se stessa ad una sofferenza atroce ed ingiusta.
Essere lì, accanto, invisibili come degli angeli custodi, perchè i diavoli si incontreranno durante i confronti con i propri compagni, i parenti ed amici, durante gli incontri nei consultori e negli ospedali, vivendo le stesse identiche pressioni psicologiche e i condiziona! menti che vive la futura mamma.
Vi assicuro che lo sconforto è grande soprattutto perchè spesso in questo spaventoso ma facile percorso i diavoli cambiano volto. Sembra che siano interessati a noi ed al nostro bambino. Si preoccupano che nostro figlio se nascerà si sentirà eternamente indesiderato e rifiutato, si preoccupano della sua sofferenza interiore che ci farà sentire in colpa, e di quanto noi assieme a loro potremmo evitargli tutto questo dolore….Si preoccupano anche di rassicurarci dicendo che se questo figlio non nascerà se potranno avere altri, al momento giusto, perchè da sole non si può crescere un figlio….E ci tengono proprio a farci sentire colpevoli perchè siamo rimaste incinte, ma soprattutto perchè un lumicino dentro di noi esprime con uno spiraglio di voce la volontà di tenere il bambino…

Chissà se in un momento così delicato il nostro politico..angelo custode sarà capace di non declamare i vantaggi della legge 194, i benefici di poter abortire in una bella struttura sanitaria piena di confort, dove troveremo l’immancabile medico abortista che con una pacca sulla spalla ci dirà che stiamo facendo la scelta migliore e che presto tutto sarà finito.

Chissà se il nostro! intellettuale..angelo custode sarà in grado di esprimere solidarietà alla donna, ma non per accompagnarla ad abortire, ma la solidarietà vera, che consiste nell’infondere coraggio, il coraggio di assumersi la responsabilità della propria vita e di una nuova vita. Quanti bambini mai nati non avranno la possibilità di vivere e di essere importanti nelle nostre famiglie, nelle nostre comunità e nella nostra società ormani malata di indifferenza? Quante donne, quante madri dovranno ancora affrontare la maternità di serie B, ovvero quella non desiderata, senza essere supportate ed accompagnate durante un’esperienza straordinaria come è quella di dare alla luce il proprio figlio?

Al ministro Amato propongo un viaggio non virtuale ma reale acccanto ad una donna che decide “tragicamente” di abortire e lì decidere che volto assumere.
Alla Bindi augurerei di essere lei stessa la protagonista di questo viaggio, ma senza la chiarezza di idee che la contraddistingue in materia di aborto…semplicemente una donna che è rimasta incinta per caso…sono certa che anche lei desidererà avere accanto un angelo custode.
Quando ho cominciato la lettera non avevo idea del taglio di questa mia, ovvero di tutto ciò che si anima nel mio cuore e nei miei pensieri ogni volta che ho bisogno di far sentire anche la mia voce ed in qualche modo anche la voce del mio bambino mai nato.

Spero, caro Direttore, di non averla annoiata, e mi auguro di cuore che Lei possa girare ciò che ho scritto alle due personalità che ho nominato.
Perciò che mi riguarda conti su di me e sulla mia piccola ma pur sempre emblematica esperienza qualora ne avesse necessità. Grazie per il suo impegno.!
Antonella»