
Vita, famiglia e società nell’educazione odierna – Andrea Porcarelli

Vita, famiglia e società nell’educazione odierna – Porcarelli
Vita, famiglia e società nell’educazione odierna
Prof. Andrea Porcarelli
Professore associato di Pedagogia generale e sociale all’Università di Padova
Già membro della Commissione ministeriale su «Cittadinanza e Costituzione» e coordinatore del Gruppo di Supporto costituito presso il Servizio Irc della CEI
Docente presso gli Istituti di Scienze Religiose di Bologna e Forlì
Membro, come esperto, della Consulta dell’Ufficio Nazionale per l’educazione, la scuola e l’università della CEI
II Seminario «M. Palmaro» – 4 settembre 2015
Uno scenario culturale complesso e «sfidante»
Eclissi dell’uomo: la cultura di oggi presenta uno scenario antropologico complesso e confuso, in cui la limpida visione della persona umana, come essere di natura corporea e spirituale, sulla linea di orizzonte tra tempo ed eternità … tra gli elementi di questa confusione domina un immaginario tecnologico, che porta a pensare il corpo come una macchina, di cui si potrebbe disporre a piacimento (usandola come si vuole e manipolandola se serve)
Relativismo etico: viviamo in una società che è stata definita «eticamente neutra»: non solo vi sono più paradigmi morali che si confrontano (pluralismo etico), ma si afferma che le diverse concezioni etiche sono tra loro «indifferenti» (relativismo etico) e ciascuno può serenamente adottare l’una o l’altra, a seconda delle situazioni e delle circostanze, senza bisogno di «fare i conti» con la propria coscienza in senso autentico. A ciò si aggiunge l’aperta ostilità nei confronti di chi si fa portatore di valori e visioni a vocazione universale (dittatura del relativismo)
Alcune avvertenze significative per un educatore attento e antropologicamente orientato
· Rilanciare una sensibilità alle grandi questioni morali, mostrandone la rilevanza nel dibattito culturale
· Favorire il collegamento tra la dimensione culturale e quella esistenziale, superando la tentazione di sentirsi principalmente degli «spettatori» di un dibattito etico, che viene rappresentato nella metafora del «talk – show» … senza che vi sia coinvolgimento personale
· I temi dell’etica della famiglia e della vita affettiva possono essere funzionali a questo percorso, in quanto stimolanti sul piano del dibattito mediatico (che però rischia di essere superficiale) e dotati di uno spessore che l’insegnante può mettere in luce sul piano culturale
Eros, amore e affettività nello specchio dell’immaginario culturale dominante
· Trasformazioni dell’intimità, il rifiuto del modello di «amore romantico» e della «famiglia tradizionale» (almeno sul piano culturale)
· Dalla «rivoluzione sessuale» (Marcuse, Reich) con istanze sociali, alla privatizzazione del sesso, fino all’erotismo autoreferenziale del «collezionista di sensazioni»
· Un erotismo postmoderno, che non si lega né alla riproduzione sessuale, ma nemmeno all’amore (il fenomeno giovanile degli «amici di sesso»)
· Un generale analfabetismo affettivo, ecome frutto di queste e di altre tendenze diffuse nella contemporaneità, per la perdita di legami significativi e il prevalere di passioni tristi
Alcune «sfide educative» per una paideia della famiglia che vengono dalla cultura «gender»
· Alterare o denigrare l’immagine della famiglia tradizionale, promuovendo una mentalità che tenda a procrastinare o evitare il matrimonio. Tassare gli sposati più dei celibi, limitare assegni familiari e aiuti sociali per famiglie numerose
· Promuovere una cultura della contraccezione, sterilità, aborto
· Presentare l’omosessualità come una libera scelta (orientamento sessuale) equivalente ad altri e con in sé una certa «attrattiva» in quanto moderna, alternativa, coraggiosa
· Promuovere le campagne comunicative «gay friendly» (pubblicità, film, ecc.) sovra-rappresentando la presenza di omosessuali (ieri e oggi) e la necessità di «famiglie omosessuali».
· Accusare ossessivamente di «omofobia» tutti coloro che esprimono opinioni differenti (es. sul piano etico) o cercano di promuovere altri stili di vita, per non parlare delle terapie «riparative»
Leve pedagogiche per un’educazione affettiva
Necessità di un fondamento antropologico
Nessuno plasma la propria coscienza arbitrariamente, ma tutti costruiscono il proprio “io” sulla base di un “sé” che ci è stato dato. Non solo le altre persone sono indisponibili, ma anche noi lo siamo a noi stessi. Lo sviluppo della persona si degrada, se essa pretende di essere l’unica produttrice di se stessa. (…) Davanti a questa pretesa prometeica, dobbiamo irrobustire l’amore per una libertà non arbitraria, ma resa veramente umana dal riconoscimento del bene che la precede. Occorre, a tal fine, che l’uomo rientri in se stesso per riconoscere le fondamentali norme della legge morale naturale che Dio ha inscritto nel suo cuore (Benedetto XVI, Caritas in veritate, n. 68).
Attenzione strategica: Educare, costantemente, fin dalla prima infanzia, allo STUPORE per ciò che vi è di meraviglioso nella vita umana (e nel creato), in quanto rivelatrice di una dignità speciale che comporta una responsabilità. La persona umana è «un essere che esiste volentieri»
Educazione e costruzione dell’identità personale
Il cammino di costruzione dell’identità personale mira al fine principale di conquistare la piena capacità di usare in modo critico la propria intelligenza e in modo responsabile la propria libertà. Tutto questo mentre si cerca di realizzare un rapporto armonico e sereno con la propria corporeità e con le sollecitazioni che provengono dalla dimensione emotiva, ci si confronta con i diversi ambienti (culturali e umani) in cui si è immersi e con le persone con cui – in essi – entriamo in relazione. Importante è che progressivamente prenda forma un progetto di vita, sempre più consapevole, con i propri orizzonti valoriali di riferimento.
Attenzione strategica: Man mano che la persona cresce, probabilmente in alcuni momenti di passaggio più che in altri, si corre il rischio della disgregazione del sé, con un’attenzione «autoreferenziale» alle diverse componenti, che così non verrebbero armonizzate nella costruzione di un’identità unitaria
Diventare uomini e donne (immaginario di riferimento per una paideia della vita affettiva)
· Imparare ad apprezzare, cogliere, rispettare le differenti sensibilità
· Nutrire il proprio immaginario maschile e femminile di modelli corretti e credibili (a partire da quelli degli adulti di riferimento che accompagnano la crescita: insegnanti-educatori)
· Sperimentare relazioni positive tra compagni di scuola (bambini e bambine, ragazzi e ragazze) in un ambiente sereno, capace di accogliere anche gli interrogativi e i dubbi che possono derivare dai modelli familiari e dalla cultura dominante
· Rifuggire visioni ipersemplificatorie (es. teoria «gender», ma anche l’approccio consumistico agli affetti) che di fatto liquidano frettolosamente tutto un mondo interiore che va costruito con pazienza e saggezza
Creare relazioni serene e positive
Si può immaginare una sorta di «gradazione ascendente» dell’intensità di una relazione interpersonale:
Relazioni positive con tutti,
Relazioni cordiali con molti,
Amicizie profonde con pochi,
Intimità piena con pochissimi,
Intimità speciale ed esclusiva con una persona soltanto.
Attenzione strategica: Pur facendo intravedere la sequenza dei gradi è essenziale – in ogni età della vita – concentrarsi sulle tipologie di relazioni che sono specifiche e proprie di quella età. Ogni «grado» si costruisce e si fonda sul precedente che – in qualche modo – ne costituisce la «condizione»
Per «rapporti umani positivi» possiamo intendere una capacità di relazione che non richieda altra condizione se non il riconoscimento dell’altro come persona (…). È necessario essere capaci di intrattenere questi rapporti umani positivi davvero con tutti, almeno come disponibilità ideale (che diviene pratica appena se ne presenti l’occasione); non può far velo al rapporto nessuna antipatia, nessun torto subito. [Cesari, Di Pietro, L’educazione della sessualità, La scuola, BS]
Il secondo gradino è rappresentato dai rapporti amichevoli (…) sono quelli che richiedono un certo grado di affinità: e cioè la condivisione di alcune idee importanti (anche se non proprio ideali), di alcuni interessi, e un parziale reciproco «specchiarsi». [Ivi]
Costruire la capacità di intimità
· L’intimità è prima di tutto uno spazio interiore in cui la persona è presente a se stessa, consapevole di sé, dei propri sentimenti, dei propri progetti, dei propri dubbi, delle proprie paure e speranze, solidità e fragilità. Senza la capacità di essere presenti a se stessi non può esservi intimità con altri
· Nella persona umana è possibile un’esperienza misteriosa e affascinante, ovvero che tale intimità venga in parte condivisa, attraverso una confidenza, un dialogo franco, un rapporto sincero. Tale condivisione può essere più o meno profonda, ma è in essa che si realizza l’apertura della propria intimità a quella di un’altra persona … e viceversa: una mutua presenza interiore
· In tale apertura vi possono essere dei gradi, anche dei confini, ma è possibile che tra due persone si inneschi un dinamismo che tende a rendere tale intimità sempre più profonda, sempre più completa. A tale dinamismo si collegherebbero anche i «gesti dell’intimità» che variano secondo la sensibilità delle persone, ma dovrebbero essere espressioni sincere di un’intimità personale effettiva
Alcuni punti di attenzione sul piano educativo
· La perdita della dimensione dell’interiorità rende difficile realizzare un’intimità autentica, con se stessi e con gli altri. Il fatto di averla sostituita con una «overdose» di emozionalità la rende più difficilmente comunicabile e soggetta a fisiologica instabilità anche a fronte del crescente analfabetismo affettivo
· La banalizzazione della sessualità toglie spessore e significato ai gesti dell’intimità in quanto tali
Due testi del relatore significativi per un Idr
– Porcarelli A., La Religione e la sfida delle competenze, SEI, Torino 2014 (Fresco di stampa)
Il testo presenta una riflessione articolata sull’identità pedagogica dell’Irc, valorizzando la sua identità epistemica e culturale che gli conferisce un peculiare “valore formativo”. Nella seconda parte si riflette sul costrutto concettuale della competenza, cercando di esplicitare un “modello personalista” di promozione delle competenze. Nella terza parte si propongono strategie per la progettazione didattica ed alcuni esempi di progettazione .
Porcarelli A., Educazione e politica. Paradigmi pedagogici a confronto, FrancoAngeli, Milano 2012
Misurandosi con l’emergenza educativa del nostro tempo ed una lettura attenta delle condizioni socio-politiche in cui si svolge, il testo va alle radici di una possibile «risposta pedagogica», confrontandosi con otto testimoni significativi, di cui presenta l’intreccio tra visione dell’uomo, visione della società, educazione e politica.
Pronto per l’adozione …. e per la lettura personale …
– Porcarelli A., Tibaldi M., La sabbia e le stelle SEI, Torino 2014
Si tratta di un Manuale per l’Irc, per le scuole secondarie di secondo grado, ricco di materiali «on line» per approfondire. Nel testo si trovano – oltre a tutti i temi biblici e teologici a cui fanno riferimento le Nuove Indicazioni per l’Irc – anche un dossier sulle sette, un dossier sulla bioetica, un dossier sul volto di Gesù nell’arte, una corposa parte di Storia della Chiesa ed una parte etica in cui sono sviluppati con particolare cura i riferimenti alla legge morale naturale e alla dottrina sociale della Chiesa. Di particolare interesse il capitolo sull’etica dell’amore e il matrimonio cristiano
Altri testi del relatore a cui si rimanda per approfondire
– Mollo G. Porcarelli A., Simeone D., Pedagogia sociale, La scuola, Brescia 2014
Il testo si articola in tre parti: un profilo storico dei principali autori (e scuole di pensiero) che hanno riflettuto sul rapporto tra educazione e politica), una parte dedicata ai fondamenti e alle strutture profonde della disciplina, una dedicata ai grandi temi – di attualità – della Pedagogia sociale.
– Corradini L., Porcarelli A., Nella nostra società. Cittadinanza e costituzione, SEI, Torino 2012
I temi dell’educazione alla cittadinanza (Cittadinanza e costituzione), vengono presentati in modo agile, adatto agli studenti della secondaria di secondo grado, ma utile anche per gli insegnanti. Fondato su una prospettiva personalista il testo offre moltissimi agganci con una visione sapienziale della vita
– Porcarelli A., Sui sentieri della meraviglia. Lezioni di introduzione alla filosofia …, Il giardino dei pensieri, Bologna 2012
Il testo, nell’introdurre alla riflessione filosofico-sapienziale, dedica uno spazio molto significativo al ruolo giocato dalla meraviglia per un apprendimento significativo