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Un nuovo accorato appello doveroso : obbedite alla vostra coscienza “retta ed illuminata” ed abbiate il coraggio di dire “no” ad ogni compromesso! non c’e’ alcuno spazio per un “istituto giuridico originario”

Un nuovo accorato appello doveroso : obbedite alla vostra coscienza “retta ed illuminata” ed abbiate il coraggio di dire “no” ad ogni compromesso! non c’e’ alcuno spazio per un “istituto giuridico originario”

Comunicato Stampa n. 168

NON C’E’ ALCUNO SPAZIO PER UN “ISTITUTO GIURIDICO ORIGINARIO”

Alla vigilia della convocazione nostop della Commissione Giustizia del Senato per mercoledì 2 settembre per esaminare ed approvare – o con l’ausilio di Area Popolare o del M5S – l’emendamento dei dem Fattorini-Lepri sentiamo urgente  il dovere di ricordare ai Senatori, che hanno a cuore il bene della famiglia fondata sul matrimonio ed il bene dello stesso Stato, che è formato e mantenuto in vita dalle  famiglie non solo attraverso la procreazione dei figli – giunta peraltro da anni, anche con l’apporto significativo dei nati da immigrati, a livelli da suicidio demografico – ma anche con la solidarietà intergenerazionale, che sta rendendo meno drammatica la situazione e la vita di tanti giovani disoccupati e di padri rimasti senza lavoro, quanto abbiamo già sottolineato nei nostri comunicati n. 163 e 167:
Ogni proposta o tentativo di mediazione che comporti il “pieno riconoscimento dei diritti delle persone e totale sostegno alle unioni affettive a prescindere dagli orientamenti sessuali e dalla tipologia del legame” è un espediente politichese, che ricorrendo ad un camuffamento linguistico di fatto decreta oggi l’assimilazione di queste unioni all’istituto familiare, cosa non ricercata dai conviventi eterosessuali che non scelgono di sposarsi pur potendolo fare, ma fortemente voluta dai conviventi omosessuali, che invece non possono contrarre matrimonio, e getta i presupposti per l’introduzione nel nostro ordinamento del matrimonio tra persone dello stesso sesso in contrasto con quanto stabilisce la nostra Carta Costituzionale.

Analogamente se si crea un “istituto giuridico originario”, che tratta delle unioni di persone dello stesso sesso, riconoscendo dei diritti che finora spettano esclusivamente ai membri di una famiglia regolarmente sposata (es. pensione di reversibilità: al coniuge, ai figli, ai nipoti minori ed in mancanza del coniuge, dei figli e dei nipoti ai genitori del defunto, ed infine in mancanza ancora del coniuge, dei figli, dei nipoti e dei genitori, ai fratelli o alle sorelle del congiunto scomparso, sempre che ricorrano talune circostanze).
Lo stesso Ivan Scalfarotto nel PD lo fa capire senza mezzi termini«Verrà creato un istituto distinto dal matrimonio, ma con garanzia di omogeneità di trattamento tra coppie omosessuali e coniugate».
La richiesta garanzia di omogeneità di trattamento tra coppie omosessuali e coniugate serve solo ad equiparare – senza declamarlo! – le unioni omosessuali a quelle coniugate e perconiugate in Italia si intende quelle che hanno contratto matrimonio; al resto ci penseranno le varie Corti europee e Nazionali ed i giudici creativi !
Si fa scomparire dal ddl Cirinnà lo spudorato richiamo agli articoli del codice civile che riguardano il matrimonio per poter ottenere il voto di approvazione, ma la sostanza ed il fine non cambiano ! E come nella legge 194/1978 la proclamazione nell’art. 1 “Lo  Stato  garantisce  il  diritto  alla  procreazione cosciente e responsabile,  riconosce  il valore sociale della maternita’ e tutela la vita umana dal suo inizio.” non è servita a salvare neanche una delle sei milioni di vite umane stroncate grazie alla sua approvazione, così le apparenti modifiche del ddl Cirinnà non impediranno di assimilare l’istituto giuridico originarioal matrimonio tra un uomo ed una donna e a far riconoscere alle coppie omosessuali tutti i “desideri/diritti” a cui più puntano le lobby che promuovono il matrimonio omosessuale nel mondo, schiavizzando donne povere e trasformandole in pure fattrici dei loro figli?

Per questo ancora una volta ad alta voce rinnoviamo un accorato appello a tutti i Senatori e Deputati di respingere il ddl Cirinnà ed il ddl Scalfarotto e di sostenere le famiglie italiane perché possano sempre più offrire il loro insostituibile contributo per la crescita della nostra Italia, chiedendo di votare NO anche ad un eventuale voto di fiducia posto dal Governo.
E’ meglio far cadere un Governo che contribuire con il proprio voto o con la propria non partecipazione al voto alla distruzione della famiglia!

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