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Norlevo – parte 7 – Il Mercato e gli aborti nascosti


Norlevo – parte 7 – Il Mercato e gli aborti nascosti

Pillola del giorno dopo

Uno dei primi dati disponibili che riferisce il consumo di “pillola del giorno dopo” in Italia risale al suo primo anno di presenza in farmacia: il dato ammonta a 300.000-350.000 confezioni vendute (F.M.Primiero – C.Bastianelli – APOG vol.6 n.1 aprile 2002).

Il calcolo dei possibili concepimenti a fronte di questa cifra è di circa 65.000, di cui 3.575 gravidanze proseguite, mentre i rimanenti 61.425 risultano aborti chimici.

Questo dato relativo agli aborti nascosti (criptoaborti) da “pillola del giorno dopo” va sommato a quello annuale degli aborti chirurgici che si aggira costantemente intorno al valore di 130.000 per un totale di circa 190.000-200.000.

L’aborto in Italia non è dunque in calo, anzi grazie all’utilizzo di tali mezzi sempre più sofisticati possiamo dire di avere raggiunto esiti abortivi sovrapponibili a quelli dei primi anni di applicazione della legge 194 in Italia.

A conferma di ciò alcuni ricercatori stanno sollevando dubbi sugli effetti della pillola del giorno dopo. Il Washington Times, il 5 giugno, ha dato notizia di uno studio, pubblicato sul Journal of the American Medical Association, che ha messo a confronto un gruppo di donne sessualmente attive a cui erano state consegnate confezioni di pillole del giorno dopo, con un gruppo di donne che invece avrebbero dovuto recarsi in farmacia o in ospedale per ottenerle.
Dopo sei mesi, i due gruppi presentavano sostanzialmente gli stessi tassi di gravidanza. “È stato effettivamente un risultato deludente”, ha affermato Tina Raine, ricercatrice che ha collaborato in questo studio che ha coinvolto 2.117 donne. L’ipotesi di base, ha ricordato, era che le donne che avevano già disponibilità delle pillole avrebbero contratto la metà delle gravidanze rispetto alle donne che invece avrebbero dovuto recarsi presso una farmacia o un ospedale per ottenerle. Invece i due gruppi hanno fatto registrare tassi di gravidanza analoghi, intorno all’8%.

Recentemente un nuovo sito Internet spagnolo, Periodista Digital, ha pubblicato una ricerca secondo cui il ricorso alla pillola del giorno dopo starebbe diventando un’abitudine del fine settimana, con conseguenti rischi per la salute.
Questo allarme è stato annunciato nel corso del 28° congresso della Società ginecologica spagnola. José María Lailla, vice presidente di questa organizzazione, ha affermato che la pillola deve essere usata solo in casi di emergenza e non deve essere distribuita senza prescrizione medica. Invece, gli ambulatori di molti ospedali si stanno trasformando in centri di distribuzione di questa pillola, accessibile gratuitamente da tutti e in particolare da molti adolescenti.
Altri esperti presenti all’incontro hanno spiegato che la pillola del giorno dopo comporta alcune controindicazioni e che il suo uso dovrebbe essere di carattere “eccezionale”. Rosa María Sabatel, medico dell’Università di Granada, ha aggiunto che l’uso di questa pillola non aveva fatto registrare un calo significativo delle gravidanze non programmate.

La pillola è oggetto di controversie anche in altri Paesi. In Inghilterra, alcuni genitori hanno protestato contro le autorità che la stanno distribuendo ai propri figli nelle scuole senza il loro consenso, secondo quanto riferito dal quotidiano Telegraph del 24 aprile. Secondo l’articolo, almeno una scuola per ciascuna delle 68 autorità locali di istruzione in Gran Bretagna, distribuisce confezioni di “pillola del giorno dopo”.