
Norlevo – parte 4 – L’embrione umano
Norlevo – parte 4 – L’embrione umano
Pillola del giorno dopo
- Norlevo – parte 1 – Introduzione
- Norlevo – parte 2 – Composizione, processi e definizioni
- Norlevo – parte 3 – Effetti e processi di evoluzione dell’embrione
- Norlevo – parte 4 – L’embrione umano
- Norlevo – parte 5 – Meccanismo di azione e classificazione
- Norlevo – parte 6 – Le strategie Ingannevoli
- Norlevo – parte 7 – Il Mercato e gli aborti nascosti
- Norlevo – parte 8 – Gli effetti avversi
- Norlevo – parte 9 – L’impatto diseducativo
- Norlevo – parte 10 – Conclusioni
La fecondazione è il processo attraverso il quale lo spermatozoo, con la sua testa, penetra all’interno dell’ovocita e si fonde con il citoplasma di quest’ultimo e il nucleo dello spermatozoo si fonde con il nucleo dell’ovocita, dando luogo ad un nuovo organismo vivente chiamato “embrione“.
L’embrione umano è un nuovo “organismo vivente” perché è in grado, attraverso un suo piano di sviluppo autonomo, di raggiungere le sembianze sempre più definite e a noi famigliari. Se poi le due cellule che lo andranno a formare sono di specie umana, allora questo nuovo organismo vivente apparterrà alla specie umana.
Spermatozoo e ovocita invece, sono definite semplicemente “cellule vitali” poichè posseggono, a differenza dell’embrione, una capacità di sopravvivenza limitata, ma non quella di crescere, moltiplicarsi, e svilupparsi autonomamente.
Infatti, non appena le due cellule gametiche si fondono, siamo in presenza di una nuova cellula vivente che si comporta in modo totalmente diverso, dal punto di vista chimico ed elettrico, rispetto ai predecessori (ovocita e spermatozoo).
Più precisamente, finchè l’embrione si compone di una sola cellula prende il nome di “zigote“, di morula dalla quarta divisione cellulare in poi, di “blastula” dalla sesta divisione in poi, per poi arrivare allo stadio di “blastocisti“, fase in cui avviene l’annidamento nell’endometrio uterino.
Quest’ultimo processo inizia intorno al 7° giorno e viene ultimato al 14° giorno dal concepimento.
All’ottavo giorno dalla fertilizzazione le cellule della massa interna si differenziano in due strati, strato ipoblastico ed epiblastico, formando insieme il disco germinale bilaminare.
Dalle cellule dell’epiblasto intorno al 14° giorno prenderà origine la linea primitiva e successivamente avrà luogo la formazione dei tre foglietti germinativi in grado di sviluppare i tessuti e gli organi: ectoderma, mesoderma, endoderma.
Entro 1-2 giorni dalla fecondazione è possibile rilevare nel circolo materno il Fattore Precoce di Gravidanza (EPF: Early Pregnancy Factor) che appunto, è presente quando inizia una gravidanza.
L’EPF è prodotto dall’ovaio prima dell’impianto in risposta a segnali provenienti dall’embrione appena formato. Inoltre, l’RNA messaggero per la sintesi di gonadotropina corionica umana (HCG) è già presente in embrioni di 6-8 cellule (3 giorni dopo la fecondazione) e l’endometrio uterino si prepara all’impianto mediante l’azione di sostanze come le citochine ed i fattori di crescita.
In sostanza, avvenuta la fecondazione inizia lungo le tube di Falloppio la comunicazione tra l’embrione,
seppure in una fase precocissima del suo sviluppo, e l’organismo materno così che tutto sia finalizzato a favorire
quelle tappe successive assolutamente necessarie per il regolare ulteriore proseguimento della gravidanza stessa (J.A.Hill, Maternal-Embryonic Cross-Talk, in C.Bulletti, D.De Ziegler, S.Guller, M.Levitz, Fertility and Reproduction: The Oocyte, The Embryo and the Uterus, Annals of the New York Academy of Sciences 2001, 943: 17-23).
In altri termini l’embrione umano, nei primi 2-3 giorni della sua esistenza, è già capace di stabilire una comunicazione, seppure mediata da raffinati sistemi ormonali, una vera e propria interrelazione embrio-materna in grado di favorire l’esito dell’annidamento e senza la quale il processo vitale iniziato non potrebbe proseguire:
“L’embrione è l’attivo orchestratore del proprio annidamento e della propria vita” (British Medical Journal, nov2000).
Di qui ne consegue la considerazione che la gravidanza inizia con la fecondazione e non con l’annidamento.