
L’elogio della coscienza
L’elogio della coscienza
- Aborto & 194
- Il caso Englaro
- L’elogio della coscienza
- Legge 194 trent’anni dopo situazione e prospettive
- Testimonianza su contenute nel libro appena pubblicato per iniziativa de “La Quercia Millenaria”
- La denuncia del filosofo Michel Schooyans
- Legge 40 sulla fecondazione artificiale: la produzione dell’uomo
- Fivet: Per o Contro l’uomo?
- Contraccezione e aborto
- Dall’aborto all’eutanasia
- … Ma questo è un Figlio
«Certamente se io dovessi portare la religione in un brindisi dopo un pranzo – cosa che non è molto indicato fare – allora io brinderei per il Papa. Ma prima per la coscienza e poi per il Papa» (Newman)
La questione della coscienza ha assunto un ruolo centrale nel dibattito contemporaneo non soltanto teologico, ma anche laico. Joseph Ratzinger/Benedetto XVI, nel saggio L’elogio della coscienza opera una profonda riflessione sul terreno principe dell’attualità: quello della libertà di coscienza.
Mai quanto oggi si è parlato di una libertà di coscienza rispetto all’autorità, ad esempio quella della Chiesa, che impone determinate decisioni. Proprio in questo contesto L’Autore evidenzia come la libera coscienza interiore non sia per essenza in contraddizione con l’autorità.
Il Papa non ha la funzione di dare ordini e di influenzare le coscienze. Casomai, ha il dovere di richiamare alla coscienza quelle verità che si trovano già sedimentate nella natura del cuore dell’uomo.
Se assumiamo il presupposto che la morale cristiana si riduca ad una serie di norme faticose che aggiogano l’uomo all’aratro di una vita triste, forse è proprio qui che si deve operare un chiarimento. E’ sbagliato pensare che la norma si concretizzi in dettami autoritari che operano sull’uomo in modo coercitivo ed estraneo all’interiorità della coscienza. Benedetto XVI cita opportunamente Paolo «Quando dunque i pagani, che non hanno la legge, per natura agiscono secondo la legge, essi, pur non avendo legge, sono legge a se stessi; essi dimostrano che quanto la legge esige è scritto nei loro cuori, come risulta dalla testimonianza della loro coscienza…» (2,14s) e cita San Basilio «L’amore di Dio non dipende da una disciplina impostaci dall’esterno, ma è costitutivamente inscritto in noi come capacità e necessità della nostra natura razionale».