
La provetta è sempre eugenetica
2007-10-9
Comunicato Stampa N. 22
La sentenza di Cagliari conferma che la Fivet riduce i figli a prodotti da usare e da buttare quando sono difettosi
La discussa sentenza del giudice di Cagliari – con la quale si legittima l’uso della diagnosi preimpianto e l’eliminazione eugenetica dei concepiti “difettosi” – ha molti difetti e un unico pregio: mostrare che le tecniche di Fecondazione artificiale sono intrinsecamente e inesorabilmente disumane e inaccettabili all’interno dei confini di un vero stato di diritto. C’è un male intrinseco nelle stesse premesse della legge 40, che riconoscere il diritto di “accedere liberamente e consapevolmente a tecniche di PMA”. Gioverà ricordare che questa pratica obbliga ogni figlio prodotto in provetta ad un viaggio prenatale mortale nove volte su dieci. E gioverà ricordare che la legge 40 rinvia esplicitamente alla legge 194, che con il trucco della “difesa della salute psichica” delle madri ha legittimato di fatto proprio la selezione eugenetica.
La sentenza del Giudice di Cagliari conferma che il tentativo della legge 40 di regolamentare la Fivet per renderla “buona” è purtroppo fallito. Se è vero, infatti, che la sentenza deroga – in maniera assai discutibile sul piano del diritto – alle prescrizioni della legge 40, è altrettanto vero che il modo con cui il figlio viene “prodotto” nelle tecniche artificiali porta con sé una invincibile (e in un certo senso coerente) tentazione eugenetica. Se i figli si producono a richiesta dei genitori, è ovvio tentare di buttare via quelli che riescono male e non piacciono al cliente. Inoltre, è altrettanto logico “allargare” la cerchia dei clienti potenziali, aprendo alle coppie con malattie ereditarie trasmissibili. Anche illustri esponenti pro life farebbero bene a riconoscere questo errore originario, invece che limitarsi a difendere la legge 40 come un valore intrinseco.
In definitiva: o si denuncia la illiceità di ogni fecondazione artificiale, o si cade prima o poi vittime della logica perversa che la provetta porta con sé.
Per il Comitato Verità e Vita
Il Presidente
Mario Palmaro