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Il vero insulto è l’arrogante presunzione di chi si erge a difensore delle donne dopo averle reificate

Il vero insulto è l’arrogante presunzione di chi si erge a difensore delle donne dopo averle reificate

Comunicato Stampa n. 177

La rabbiosa reazione allo slogan ed alle cartoline del fertility day, riassunta nella frase “Tutti contro il fertility day: è un insulto alle donne”, è il segno inequivocabile dello stato di degrado in cui l’Italia è stata condotta dalla diffusione di una cultura individualista ed utilitaristica sostenuta ed incoraggiata da leggi dello Stato che di fatto riconoscono più forza e valore ai desideri ed ai capricci degli individui che ai diritti fondamentali dell’uomo.
“Lo slogan del Fertility Day é ‘conoscere per essere libere di scegliere’ indica chiaramente lo scopo dell’iniziativa del Ministro della Salute, che – come lei stessa afferma – non é “fare una campagna per la natalita’ ma fare prevenzione perché l’infertilità é una questione di Salute Pubblica. E’ un problema in crescita che riguarda sia gli uomini che le donne. E’ stata individuata la necessità di informare le persone perché è emerso che spesso manca la consapevolezza dei tempi della fertilità, che varia a seconda delle età.”
La cartolina “La bellezza non ha età, la fertilità sì” non ha nulla di offensivo e/o di accusatorio nei confronti delle donne e delle coppie, ma in modo efficace richiama un’inesorabile verità naturale e scientifica, che nessun medico in buona fede può smentire e che anche i dati resi noti ogni anno sull’applicazione della legge 40/2004 impietosamente mettono sotto gli occhi di chi legge le relazioni ministeriali. Evidentemente i parlamentari che hanno protestato e protestano non hanno mai letto e/o non leggono con la dovuta attenzione – non avendo a cuore la salute ed il vero bene dei cittadini loro elettori – le relazioni ministeriali e non si rendono conto della gravità della situazione.
Al coro dei critici si è unito anche il tuttologo Renzi, che invece di sostenere il Ministro della Salute in una campagna di corretta informazione scientifica tesa a preservare la fertilità umana ed a far risparmiare alle donne ed alle coppie tante sofferenze, delusioni (non dimentichiamo che nel 2014 solo il 16,54% delle coppie che hanno fatto ricorso alla fecondazione extracorporea ha avuto un figlio in braccio!), soldi (anche lo Stato inserendo nei LEA la fecondazione extracorporea sperpera danaro pubblico, che potrebbe utilizzare diversamente) ed il peso di avere sulla coscienza la morte di più figli esposti a morte certa o lasciati sospesi nel crioconservatore, fa finta di non sapere niente del progetto approvato dal Consiglio dei Ministri ed indica rimedi che in tutti questi mesi non si è mai minimamente preoccupato di proporre al Parlamento e di realizzare ricorrendo al “voto di fiducia”, come ha fatto ripetutamente per far approvare leggi distruttive del tessuto sociale (divorzio breve, buona scuola, unioni civili, …) quando doveva realizzare progetti commissionati dall’Europa o dagli altri “padroni”!
Preservare la fertilità e lasciare alla coppia la libertà di scegliere contrasta con i progetti e gli interessi economici ed ideologici di alcuni magnati, che a qualunque costo vogliono gestire il mondo a loro piacimento, ecco perché contrariamente a quello che avviene in tutti gli altri campi della medicina, dove si sottolinea con insistenza l’urgenza dell’informazione a tutto campo per la prevenzione, nel momento in cui il Ministero della Salute applica questo elementare principio alla fertilità si alza la protesta per bloccarne la realizzazione.
La fertilità è ancora inscindibilmente legata alla sessualità e trasmettere alla donna ed all’uomo la possibilità di conoscere i suoi meccanismi e di gestirla secondo le necessità della coppia non è funzionale agli interessi delle multinazionali del controllo delle nascite e della fecondazione extracorporea!
Noi, che – avendo a cuore il vero bene delle persone – abbiamo sempre e ad ogni costo scelto di dire tutta la verità e ci siamo messi a servizio della donna e della coppia per renderle realmente libere nelle loro scelte esprimiamo la nostra solidarietà al Ministro della Salute per la scelta della strada della prevenzione e ci auguriamo che assieme alle “cartoline” non cambi anche il contenuto e lo spirito indicato, cioè che il fertility day non si riduca – come vogliono quelli che protestano ! – ad una vetrina espositiva delle tecniche di fecondazione extracorporea per tutte le età e per tutti i desideri ed i capricci.

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