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Il 4 dicembre voteremo NO per difendere Vita e Famiglia

Il 4 dicembre voteremo NO per difendere Vita e Famiglia

Comunicato Stampa 181

IL 4 DICEMBRE VOTEREMO  NO PER DIFENDERE LA DIGNITA’ E LA VITA UMANA, LA FAMIGLIA, LA DEMOCRAZIA, LA SOVRANITA’ POPOLARE 
Perché un’associazione pro-life dovrebbe esprimere un orientamento sul prossimo referendum del 4 dicembre sulla riforma costituzionale?
Sappiamo che la riforma riguarda solo la Parte II della Costituzione (“Ordinamento della Repubblica”) e siamo consapevoli che ogni forma organizzativa è imperfetta, presenta inevitabilmente vantaggi e svantaggi rispetto ad altre. Al contrario, non vengono toccati di Principi fondamentali e la Parte I, quella che riconosce i diritti e i doveri dei cittadini, quei diritti – primo fra tutti il diritto alla vita di ogni essere umano dal concepimento alla morte naturale – che il Comitato Verità e Vita ha sempre cercato di difendere di fronte alle numerose aggressioni che vengono dall’aborto, dalla fecondazione artificiale, dall’eutanasia, dall’attacco all’obiezione di coscienza.

Eppure una presa di posizione è opportuna per diverse ragioni.

La prima è che la riforma è stata approvata da una maggioranza e da un Governo che, in questi anni, hanno tenacemente lavorato per la demolizione della legge naturale: abbiamo assistito – criticandole duramente ed invitando ripetutamente i Parlamentari che dichiaravano di riferirsi all’antropologia personalistica a non votarle – all’approvazione con il voto di fiducia di leggi contro la famiglia fondata sul matrimonio di un uomo e di una donna (art. 29 Cost.), contro il diritto dei genitori di educare i propri figli (art. 30 Cost.), della legge sulle unioni civili. Per volontà di questa maggioranza sono state liberalizzate le pillole abortive del giorno dopo e dei cinque giorni dopo, distribuite come semplici farmaci da banco, sono state introdotte le procedure di divorzio breve, si è taciuto sulla strage che continua con l’aborto legale e non è stata operata nessuna riduzione della spesa pubblica destinata a sopprimere bambini con l’aborto, si è incrementata l’inumana pratica della produzione dell’uomo in provetta.
Come non temere che le riforme dell’Ordinamento non siano state ideate anche per portare a termine questa opera iniqua? Come già preannunciato pubblicamente, in caso di vittoria del “Si” verranno approvate rapidamente leggi sul matrimonio tra persone dello stesso sesso, sull’adozione dei bambini da parte di coppie dello stesso sesso o di singoli, sulla liberalizzazione delle droghe, il progetto Scalfarotto sull’omofobia/transfobia, gravemente lesivo della libertà di manifestazione del pensiero, sull’eutanasia, sull’estensione della fecondazione extracorporea a coppie dello stesso sesso ed a singoli, sull’utero in affitto; possiamo anche aspettarci una riduzione dello spazio dell’obiezione di coscienza alle pratiche contro la vita.
La riforma costituzionale, quindi, mette in pericolo proprio i diritti fondamentali dell’uomo e i fondamenti della società, rischiando di rendere più facile quello svuotamento dall’interno cui abbiamo assistito in questi decenni.

Il secondo motivo per votare “No” è che si tratta di una riforma da cui il popolo è stato tenuto all’oscuro fino al momento in cui è stato invitato al “plebiscito” in favore di questo Governo.
Le soluzioni grottesche, come quella del Senato dei “nominati”, cui verrà garantita l’immunità parlamentare, si accompagnano a “specchietti per le allodole” come quello della riduzione della spesa pubblica, che – come è stato dimostrato – sarà minima, o come quello della maggiore partecipazione con le leggi di iniziativa popolare.
Una riforma voluta da un cerchio ristretto di politici interessati al loro futuro e non a quello dei cittadini: quanto conti il popolo per questi politici lo dimostra l’atteggiamento nei confronti dei Family Day, con centinaia di migliaia di persone venute da tutta Italia derise ed ignorate.

Il terzo motivo è che la riforma ha in sé evidenti rischi di evoluzione antidemocratica: all’eliminazione dei contrappesi (un Senato efficiente, il Presidente della Repubblica, la Corte Costituzionale) si accompagna un governo capace di imporre la propria agenda e il proprio volere alla Camera dei Deputati e alle Regioni e di fare approvare leggi in tempi brevissimi senza nemmeno passare attraverso la procedura dei decreti legge.
Se pensiamo che, con l’attuale sistema elettorale (che, in caso di vittoria del Sì siamo certi non verrà affatto modificato) il potere può essere preso da una minoranza organizzata che, con la riforma, sceglierà i deputati, nominerà i senatori, il Presidente della Repubblica e la maggioranza della Corte Costituzionale, ci avvediamo come il passaggio dal popolo sovrano al “segretario-premier sovrano” è probabile; se poi questo segretario deve rendere conto alle lobbies internazionali, come avviene attualmente, di democrazia resterà assai poco.

Infine è evidente il tentativo di eliminare i corpi intermedi e di tornare ad un centralismo statale che ha sempre prodotto danni e aumenti di spesa.
Tutti i corpi intermedi sono sotto attacco: dalla famiglia naturale, alle associazioni, alle scuole private, agli organismi territoriali (Comuni e Province), fino alle Regioni, le cui competenze potranno essere soppresse per mera volontà del Governo, come prevede una norma esplicita.
Abbiamo sempre creduto che lo Stato nasce dal basso, dai cittadini e dalle famiglie, dalle realtà locali ed associative, dal volontariato, dal rapporto diretto tra governanti e territorio; abbiamo sempre sostenuto il principio di sussidiarietà. Invece, con questa evoluzione, ciascun individuo avrà a che fare con lo Stato, senza intermediari: chi lo tutelerà?

Ecco perché il Comitato Verità e Vita, con convinzione, invita ad andare a votare (non esiste il quorum in questo referendum!) ed  a votare “NO” al referendum costituzionale: dobbiamo continuare a difendere i diritti fondamentali dell’uomo, a combattere leggi ingiuste e a favorire l’approvazione di leggi giuste rivolte al bene comune.
La riforma costituzionale – oltre ad ingannare gli elettori sui suoi effettivi contenuti e a garantire gli interessi del mondo politico – permetterà a questa maggioranza (o anche a partiti diversi che non hanno affatto a cuore il bene comune) di continuare, sempre più rapidamente, nell’opera di negazione dei diritti e di smantellamento della società.

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