Seleziona Pagina

I Danni della Legge 40/2004 Non Finiscono Mai!!!

I Danni della Legge 40/2004 Non Finiscono Mai!!!

2017-03-8

Comunicato Stampa 188

La notizia diffusa il 27 febbraio u.s del dissequestro di circa 500 embrioni per ordine del Tribunale del Riesame di Milano, un tempo custoditi presso la clinica di Antinori aggiunge altri anelli alla già lunga catena delle drammatiche conseguenze dell’iniqua legge 40/2004 e delle successive disumanizzanti liberalizzazioni operate dalla Corte Costituzionale.
Le parole usate dalla pm, che ha fatto ricorso in Cassazione contro il dissequestro, per descrivere l’opera che sta compiendo: ricostruire chi siano i “legittimi proprietari” ed a stabilire a chi vadano restituiti gli ovuli fecondati, ci sbatte in faccia lo stato di degrado culturale e di disumanizzazione cui siamo giunti in meno di 13 anni di fecondazione extracorporea di stato.
Eppure nella letteratura scientifica, bioetica e giurisprudenziale non mancano gli strumenti per conservare un linguaggio più veritiero e meno compiacente alla cultura egemonica! Anche tra i pionieri della fecondazione extracorporea R. G. Edwards, premio Nobel per la Medicina, già nel 1981 non aveva dubbi nel definire lo zigote “microscopico essere umano nelle primissime fasi del suo sviluppo”.
Il Comitato Nazionale per la Bioetica il 22 giugno 1996 all’unanimità ha affermato che “l’embrione è uno di noi”, “gli embrioni non sono mero materiale biologico, meri insieme di cellule: sono segno di una presenza umana, che merita rispetto e tutela” .
La Corte Europea di Giustizia di Lussemburgo per sgombrare il campo da ogni possibile dubbio futuro il 18 ottobre 2011 ha dato una definizione ampia di embrione umano “costituisce un embrione umano qualunque ovulo umano fin dalla fecondazione,…” ed ha sentenziato che “Nessun brevetto può essere concesso a procedure che utilizzino embrioni umani o che comunque ne presuppongano la preventiva distruzione”.
Come si fa, quindi nel 2017, a parlare di “legittimi proprietari” e non invece di genitori biologici che hanno responsabilità nei confronti dei figli che con il loro consenso sono stati prodotti e surgelati?
La sentenza n.151 del 31 marzo 2009 della Corte Costituzionale ha tolto il limite dei tre embrioni da produrre e da impiantare simultaneamente nell’utero della donna richiedente (art. 14 legge 40), ma i giudici costituzionali non si sono minimamente preoccupati del fatto che con tale atto spalancavano la porta alla crioconservazione incontrollata, incondizionata e sempre crescente degli embrioni umani e che per evitare un ulteriore aggravamento dell’iniquità e disumanità di questa legge bisognava almeno raccomandare al Parlamento di regolamentare l’accesso alla crioconservazione degli embrioni responsabilizzando nel consenso informato i richiedenti sul rispetto e la tutela dovuti a questi loro figli temporaneamente sospesi nell’azoto liquido.
Leggere che c’è una difficoltà nel reperire le informazioni necessarie a rintracciare le “donatrici”, cioè che non esiste all’interno della clinica un registro dal quale si può scoprire chi è la madre biologica, il padre biologico e chi sono i genitori committenti di ogni embrione crioconservato, ci lascia molto perplessi ed avalla i dubbi già manifestati sull’anarchia che regna in queste mortifere fabbriche di vite umane.
Se non avessero ingannato i cittadini facendo loro credere che questa legge avrebbe sconfitto il far west procreativo, se non avessero obnubilato la loro coscienza da una parte con i continui bombardamenti dei mass media che presentano la fecondazione extracorporea come una conquista di civiltà e come la soluzione ideale per avere figli ad ogni età e ad ogni costo e dall’altra con un assordante silenzio, certamente tutti sapremmo riconoscere che questi embrioni sequestrati-dissequestrati più volte non sono materiale biologico, oggetti/cose, ma “microscopici esseri umani nelle primissime fasi del loro sviluppo”, che secondo la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani hanno la nostra stessa dignità, inerente ad ogni membro della famiglia umana, e ci indigneremmo di fronte a questo linguaggio usato ed invocheremmo provvedimenti diversi e più adeguati ai reiterati reati commessi ed esigeremmo che i Parlamentari si adoperino al più presto a fare norme che rispettino e tutelino questi nostri microscopici fratelli più deboli ed indifesi e che limitino l’incremento della loro strage e non rendano i contribuenti complici di tali misfatti.
Il Parlamento, infatti, ha legalizzato la produzione di nuove vite umane in laboratorio ed ha permesso di trattare come un oggetto, come un qualsiasi prodotto commerciale gli embrioni umani, il Governo ha anche avuto la spudoratezza di inserire tra i lea (livelli essenziali di assistenza) le tecniche di fecondazione extracorporea, che non sono una terapia della sterilità ed infertilità di coppia e che hanno una bassissima efficacia consentendo solo al 16% delle coppie trattate di avere un figlio in braccio.
Quali altri orrori dobbiamo vedere per prendere coscienza della totale ingiustizia, della disumanità e dell’enorme potere disumanizzante di questa legge, che è la prima causa in assoluto di morte in Italia (149.953 nell’anno 2014), provocata non solo con l’avallo dello Stato ma anche con i soldi dei contribuenti onesti.

Circa l'autore