
Giacomo ROCCHI convocato in Commissione Igiene e Sanità del Senato per illustrare il documento sul consenso informato sulle Disposizioni Anticipate di Trattamento

Il dott. Giacomo Rocchi, Consigliere della Corte di Cassazione, sarà sentito quale componente del Comitato Verità e Vita dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato della Repubblica nel corso delle audizioni in corso per l’esame del disegno di legge in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento.
In quella Sede autorevole, il dott. Rocchi esporrà il contenuto del commento al testo del progetto approvato dalla Camera dei Deputati, redatto su incarico del Comitato Verità e Vita e da questo ampiamente diffuso. Il commento sarà depositato agli atti della Commissione ed entrerà, quindi, a far parte ufficialmente degli atti dei lavori parlamentari.
Il Comitato Verità e Vita si rallegra per questa convocazione e richiama tutti i Senatori alla loro responsabilità gravissima: spinti da forze potenti alla rapida approvazione definitiva del progetto di legge – le stesse forze che vollero quella della legge sulle unioni civili – i Senatori dovranno fare i conti con gli elementi di verità e di realtà che dimostrano ampiamente che si tratta di progetto iniquo e incostituzionale.
Il Comitato ricorda che il fulcro della proposta è rendere possibile la morte procurata di tutti i soggetti “imperfetti” o “inutili” e “costosi” per la società e per i loro familiari: la soppressione di Eluana Englaro diventerà il modello adottato dalla legge per l’eutanasia dei soggetti incoscienti, cui saranno negati, oltre alle terapie, anche il cibo e l’acqua; sarà possibile provocare la morte di neonati prematuri o disabili o affetti da malformazioni impedendo ogni trattamento intensivo neonatale; anziani in stato di demenza, soggetti incapaci o privi di coscienza potranno rimanere senza le terapie necessarie per mancanza di consenso, così da giungere alla morte.
Le Disposizioni Anticipate di Trattamento funzioneranno solo a senso unico: permetteranno di interrompere le terapie salvavita, ma non obbligheranno i medici a proseguire in tali terapie; il principio del consenso informato e le D.A.T. si risolveranno in un inganno per coloro che vi ricorreranno: potranno trasformarsi in vere e proprie condanne a morte, senza garantire la libertà effettiva e l’informazione adeguata degli interessati.
I medici, gli infermieri, i proprietari e dirigenti di strutture sanitarie pubbliche e private saranno obbligati – senza nessuna possibilità di opporre un’obiezione di coscienza – a pratiche eutanasiche attive e all’abbandono alla morte per mancanza di terapie di tanti soggetti.
Il Comitato Verità e Vita ribadisce che contro questa proposta occorre una presa di posizione dura, basata sulla verità del suo contenuto totalmente inaccettabile e che non può non condurre i Parlamentari rispettosi della vita e della Costituzione ad una opposizione decisa, senza la ricerca di nessun compromesso.