
Fatta la Legge, trovato l’inganno

2019-05-10
Comunicato Stampa 212
Preso atto del disegno di legge n. 1238 a firma on.le Stefani , intitolato “Disposizioni in materia di adozione del concepito” (http://www.camera.it/leg18/995?sezione=documenti&tipoDoc=lavori_testo_pdl&idLegislatura=18&codice=leg.18.pdl.camera.1238. 18PDL0031210), il Comitato Verità e Vita ritiene necessario osservare quanto segue. In un’ottica di gradualità verso una compiuta tutela giuridica del nascituro, tutela che è ipsa natura incompatibile con ogni forma di legittimazione della soppressione del concepito comunque attuata, ma anche con ogni attentato al corso naturale del concepimento e della famiglia, il Comitato ritiene accettabile ogni tentativo teso alla limitazione del danno cagionato dall’aborto, purché ciò non si risolva in una legittimazione morale della Legge 194, della Legge 40 e norme e prassi annesse e tantomeno nella possibilità di introdurre nuove forme di attentato alla vita nascente.
Ciò premesso, si deve rilevare che il ddl sull’adottabilità del concepito rischia di creare prassi o, peggio ancora, assetti regolamentari favorevoli all’utero in affitto e ad altri processi distorsivi della dignità del concepito e della dinamica familiare: si ravvisa dunque l’ipotesi più che concreta che il testo così formulato lasci pericolosi spiragli alla commercializzazione della maternità, che è ennesimo riflesso dell’idea di disponibilità del concepito che anima la Legge 194 e la Legge 40. Va inoltre rilevato che le norme vigenti che consentono la maternità in anonimato, in combinato con la disciplina dell’adozione, costituiscono già uno strumento utile a raggiungere le finalità che, alla lettera, il ddl n. 1238 si propone e senza dar adito ad ulteriori rischi per la reale tutela giuridica e morale della maternità. Pertanto, il giudizio morale sul disegno di legge proposto non può essere favorevole.