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Evangelium Vitae


Evangelium Vitae

 

Questo libro è tratto dalle relazioni del sesto convegno organizzato dalla Federazione regionale piemontese il 23 e 24 ottobre 2004.
Il convegno sulla Evangelium Vitae era stato previsto a ottobre del 2004, in previsione del decennale dell’enciclica (25 marzo 2005), pensando anche di fare un omaggio al Grande Papa, difensore della vita. Nel frattempo, purtroppo, il santo Papa ha raggiunto la casa del Padre, così il convegno acquistò un significato ancora più grande, perchè quest’enciclica è un vero monumento che ricorda la forza della Sua testimonianza. Con quel convegno e col presente libro si vorrebbe rilanciare il Suo coraggioso messaggio, che probabilmente non ha ancora ottenuto il desiderato effetto sulle coscienze degli uomini di buona volontà.

Voglio qui trascrivere il messaggio del Cardinale Alfonso Lopèz Trujillo, che ci ha fatto pervenire quale bel regalo per il convegno. Ad un certo punto, pur senza citarla esplicitamente, parla della legge 40 sulla fecondazione artificiale e ne denuncia i compromessi.

“In questo momento della storia i temi che riguardano i valori della vita sono assolutamente decisivi. Nell’Enciclica “Evangelium Vitae”, che tratta del valore e dell’inviolabilità della vita umana, subito la prima frase dell’introduzione esprime chiaramente che “il Vangelo della vita sta al cuore del messaggio di Gesù. Accolto dalla Chiesa ogni giorno con amore, esso va annunciato con coraggiosa fedeltà come buona novella agli uomini di ogni epoca e cultura” (EV 1).
La Chiesa ha sempre ribadito in forma molto chiara, sia durante il pontificato di Giovanni Paolo II, sia nell’attuale di Benedetto XVI, la centralità dei valori che hanno il tema del Vangelo della famiglia e del Vangelo della Vita. Ambedue formano un’unica realtà.
Questi temi diventano molto più importanti per il fatto che occupano negli ultimi tempi un posto centrale nei dibattiti dei parlamenti, e nella presentazione di tanti progetti sbagliati,che sono alla base di leggi inique, creando il rischio ancora maggiore di disorientare l’opinione pubblica. A volte le leggi sono proposte da coloro che non lavorano con piena chiarezza all’interno della comunità cristiana. “Alle nobili proclamazioni si contrappone purtroppo, nei fatti, una loro tragica negazione. Come mettere d’accordo queste ripetute affermazioni di principio con il continuo moltiplicarsi e la diffusa legittimazione degli attentati alla vita umana?” (EV 18).
Il rischio è molto più grande, quando i politici e i legislatori immaginano che l’atteggiamento riguardo alle leggi inique non sia un’esigenza di tipo morale, piena, di totale coerenza, ma che possono fare delle scelte senza tener conto della loro fede che devono seguire.
Propongono una distinzione fra una credenza personale, che diventerebbe di dominio privato, e la legislazione che riguarda la società. Inoltre non si interessano di una pubblica testimonianza della loro stessa fede, la quale spesso viene sottomessa a congiunture di tipo politico ed elettorale, ecc., “viene meno così ogni riferimento a valori comuni e a una verità assoluta per tutti: la vita sociale si avventura nelle sabbie mobili di un relativismo totale. Allora tutto è convenzionabile, tutto è negoziabile: anche il primo dei diritti fondamentali, quello alla vita” (EV 20).
Non è questo il pensiero della Chiesa e non può essere una opzione legittima per qualsiasi cristiano, e ancor meno per i cristiani che hanno un’importanza fondamentale nella società e nella conquista del bene universale dell’umanità e della società. Sono necessari un coerente atteggiamento e una coraggiosa testimonianza sociale.
Nel mondo d’oggi c’è una grande confusione riguardo a questi temi fondamentali. I movimenti per la vita, che sono una grande realtà e speranza, devono fare una lotta veramente evangelica.

Penso che questo breve, ma intenso messaggio possa efficacemente introdurre la trattazione sotto varie aspetti ed ottiche l’Enciclica EV.