
Contraccezione e aborto
Domanda
meccanismo d’azione della RU486
Risponde il Dott. Angelo
Francesco Filardo
Risposta
Carissimo Padre Giacobbe,
rispondo alla Sua richiesta d’informazioni sul meccanismo
d’azione della RU 486, riportando quanto da me pubblicato in
proposito nell’opuscolo La Fecondità Umana e sul nostro sito
www.lafeconditaumana.it , nel quale potrà trovare maggiori
informazioni in merito cliccando “la contraccezione” e potrà
anche trovare il documento della FIAMC da me tradotto con una mia
presentazione.
Come già sottolineava molto opportunamente Giuseppe
Garrone ogni discorso sulla RU 486 va affrontato tenendo conto che
provoca un aborto volontario a tutti gli effetti: sia con la RU 486
sia con l’isterosuttore ad essere ucciso è sempre un
bambino!
La Pillola del mese
dopo, conosciuta anche con il nome di RU 486, contiene il mifepristone, che
ha un’affinità per i recettori del progesterone 5
volte superiore al progesterone naturale. La sua somministrazione
determina una potente azione antiprogesterone, che provoca
l’interruzione della gravidanza (aborto). Il progesterone,
pur prodotto in quantità normali, non può svolgere la
sua azione indispensabile per il regolare proseguimento della
gravidanza. In genere il mifepristone viene associato a candelette
di prostaglandine per facilitare l’espulsione
dell’embrione.
Dopo l’assunzione per via orale del solo mifepristone il 30-50%
delle donne potrà avere delle perdite ematiche, ma un aborto
si verificherà solo nel 2-3% dei casi. L’espulsione
dell’embrione avviene dopo la somministrazione per via orale di una
prostaglandina (misoprostol) entro 3-4 ore nel 50-60% dei casi,
entro 24 ore nel 20%, e successivamente nel 10%; in un 10% rimane
indeterminata. Circa il 2 – 10% delle donne avrà una
revisione della cavità uterina per sanguinamento eccessivo o
per il persistere in utero di materiale ovulare, nei giorni
successivi o alla visita di controllo 10 giorni dopo. Le gravidanze
che proseguono sono l‘ 1% entro i primi 49 giorni. I tassi di
insuccesso raddoppiano a 50-56 giorni e triplicano a 57-63 giorni.
Si hanno disturbi intestinali nel 50% delle donne trattate (nausea
34-72%, vomito 12-41%, diarrea 3-26%); dolori addominali
crampiformi; metrorragie. Altri sintomi transitori presenti possono
essere cefalea, vertigini e stanchezza. Febbre è presente
nel 4-37% dei casi.
“Le evidenze disponibili in letteratura indicano che
l’interruzione di gravidanza farmacologica si caratterizza
per un profilo di sicurezza inferiore rispetto al metodo
chirurgico, con una mortalità almeno dieci volte maggiore, a
parità di epoca gestazionale. Alcuni eventi avversi
associati all’impiego dell’aborto medico esordiscono a
distanza di tempo dalla procedura, insorgendo subdolamente e
progredendo rapidamente verso l’exitus.
……”
( PROMED GALILEO – Aborto farmacologico mediante mifepristone e
misoprostol – Italian Journal of Gynaecology & Obstretics
, Gennaio-Marzo 2008- vol. 20 n.1 pagg.43-68).
Colgo l’occasione per augurarLe un Santo Natale e fecondo 2010 e
fraternamente e filialmente La saluto in Gesù Concepito
Angelo Francesco Filardo – ginecologo
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