
Il Covid19 blocca il mercato dei bimbi

COMUNICATO STAMPA 220
- La vicenda dei bambini generati in Ucraina con l’utero in affitto suscita sentimenti di pietà e tenerezza e desiderio di attivarsi in qualche modo per permettere loro una vita felice; fa indignare la scoperta che i bambini sono tenuti lontano dalle donne che li hanno portati in grembo e partoriti e che potrebbero tenerli in braccio ed allattarli: non si può permetterlo, diventerebbe impossibile consegnarli alle coppie che li hanno commissionati! Come siamo giunti a questa abiezione? L’emozione deve spingerci a riflettere: questi bambini sono frutto dell’applicazione delle tecniche di fecondazione artificiale in vitro. Con la scomposizione dei vari fattori della procreazione umana, l’uomo e la donna non sono considerate persone, ma funzioni: produttori di seme e di ovociti e la donna anche contenitrice del bambino in crescita; quindi sostituibili con la fecondazione eterologa e l’utero artificiale (quando questo progetto terribile sarà possibile dal punto di vista tecnico); il bambino, poi, non è visto più come una persona, frutto dell’amore di un uomo e di una donna, ma come un prodotto: viene commissionato, deve corrispondere all’ordinativo, deve essere senza difetti e consegnato tempestivamente; un prodotto ottenuto con la morte di innumerevoli suoi fratelli, a volte provocata dalle stesse tecniche, altre volte perseguita dopo la diagnosi genetica preimpianto, il “controllo di qualità”. Un ultimo aspetto dimostra l’incidenza delle tecniche di fecondazione artificiale: i soldi, il fiume di denaro che scorre, la vera spinta per la produzione dell’uomo, malamente occultata da un sentimentalismo posticcio sulle coppie che non possono avere figli. Ecco che il problema “logistico” derivante dall’impossibilità di spostarsi per l’emergenza Covid fa sorgere problemi tipicamente commerciali: durante questo inaspettato periodo di ritardata consegna chi deve provvedere al mantenimento dei bambini? E se i committenti rinunceranno a ritirare il prodotto, a chi apparterrà? Ci saranno cause per inadempimento contrattuale? Come se la Biotex producesse puledri di razza e fosse impossibilitata alla consegna: il paragone non è casuale, perché la fecondazione in vitro, anche nella sua declinazione della maternità surrogata, è stata inventata e viene comunemente applicata al mondo veterinario, al fine di migliorare la razza o la produttività degli animali.
- Tutte le criticità sopra rilevate sono effetto immediato e diretto non del blocco covid ma dell’immoralità in sé delle tecniche di fecondazione artificiale, comunque declinate, e in tutto il mondo.
E che dire del numero altamente indefinito di embrioni umani crioconservati in attesa del loro destino nelle stesse fabbriche/cliniche? Il rifiuto ostinato di vedere che la logica inflessibile e immorale della fecondazione in vitro è alla radice della maternità surrogata rende balbettanti e insicure le reazioni e le proposte per la sorte di questi bambini. I bambini non si vendono e non si acquistano, non si cedono e non si ritirano, si amano. Grande responsabilità ha lo Stato che permette questa pratica barbara e che ha il dovere di eliminare i danni che ne sono derivati. Ogni scelta successiva, seppur dettata da buoni propositi, non è affatto priva di gravi conseguenze e rischia di avallare questo mercato, le sue ‘leggi’ e quindi il male che ne è alla radice. Dobbiamo invece comprendere – finalmente! – in quale abisso l’umanità è caduta permettendo la produzione artificiale dell’uomo e legalizzando la FIVET. Se si permette -come la legge 40 del 2004 in Italia- la fecondazione in vitro vietando ormai solo la maternità surrogata, inevitabilmente quel divieto è uno degli ultimi “paletti” destinati a crollare, dopo quelli del divieto di produzione di embrioni soprannumerari, della diagnosi genetica preimpianto e della fecondazione eterologa. Alcune pronunce della magistratura già indicano questa soluzione e questa strada che si fonda pienamente sulla logica della fecondazione in vitro.
Vietare, quindi, la produzione artificiale dell’uomo, il vero “reato universale”! Chiudere i laboratori dove migliaia di embrioni umani muoiono e altre migliaia vengono congelati! Riscoprire la bellezza dell’amore tra uomo e donna, della famiglia, del dono dei figli!